Illustriamo brevemente, avendolo fatto in maniera più ampia in un precedente pezzo, cosa comporta la novità della dichiarazione pre-compilata.
cosa | La dichiarazione solitamente compilata negli anni passati da professionisti, CAF e contribuenti, diviene ora precompilata dall’Amministrazione Finanziaria |
chi | I contribuenti interessati sono:
i lavoratori dipendenti e assimilati i pensionati che hanno i requisiti per presentare il modello 730. |
quando | Dall’anno 2016 a valere sull’anno d’imposta 2015 |
come | l’Agenzia delle Entrate utilizza:
i le informazioni disponibili in Anagrafe tributaria (ad esempio la dichiarazione dell’anno precedente e i versamenti effettuati), i i dati trasmessi da parte di soggetti terzi (ad esempio banche, assicurazioni ed enti previdenziali) i i dati contenuti nelle certificazioni rilasciate dai sostituti d’imposta con riferimento ai redditi di lavoro dipendente e assimilati, ai redditi da pensione e ai redditi diversi (ad esempio, compensi per attività occasionali di lavoro autonomo).
A partire dalle dichiarazioni del 2016 i dati si completeranno con quelli del Sistema Tessera Sanitaria (acquisti di medicinali, prestazioni sanitarie).
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Prendiamo ora in considerazione, cosa, a seguito di tale modifica, potrebbe cambiare nella vita dei contribuenti.
Il contribuente riceverà la dichiarazione pre-compilata, senza dover fare voli pindarici per ottenere la documentazione necessaria alla sua compilazione e soprattutto ricordare dove ha infilato dell’anno precedente le spese deducibili e detraibili (soprattutto gli scontrini della farmacia).
D’altro canto dovrà abilitarsi a fiscoonline (il servizio telematico messo a disposizione dall’Amministrazione Finanziaria al cittadino al fine di avere un canale diretto per presentare dichiarazioni, fare versamenti ecc…), oppure rivolgersi al datore di lavoro o al sostituto d’imposta (e se per caso in prossimità della scadenza si cambia datore di lavoro? Si rincorrerà la propria dichiarazione pre-compilata da un datore all’altro? Soprattutto se il contribuente non ha la possibilità di avere una connessione che gli permetta l’accesso a fiscoonline?). Tutte queste sono difficoltà superabili rivolgendosi ad un CAF o a un professionista abilitato, almeno si spera.
Se rientra in una di quelle categorie di contribuenti che hanno notevoli crediti d’imposta da vedersi rimborsati, questi, soprattutto sopra i 4000 euro verranno immediatamente corrisposti nella busta paga o nella pensione, senza ulteriori controlli, sempre che il contribuente accetti in toto il contenuto della dichiarazione.
E se l’Amministrazione Finanziaria avesse commesso un errore di stima? O meglio se l’errore l’avessero commesso gli operatori tenuti alla comunicazione di oneri e spese quali mutui, spese mediche ecc…? nel qual caso si dovrebbe procedere con la rettifica della dichiarazione, dovendo successivamente accettare che l’eventuale credito superiore a 4000 euro venga rimborso non dl sostituto d’imposta ma direttamente dall’Agenzia delle Entrate come è accaduto da quest’anno a valere sull’anno di imposta 2013.
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