E invece, poco più di un mese fa, l’assegno previdenziale sembrava davvero cosa fatta per professori e personale Ata che nel 2012 avevano i requisiti per essere iscritti alla famosa Quota 96, la categoria che ha tenuto banco sul fronte della previdenza negli ultimi mesi.
Il decreto 90 di riforma della pubblica amministrazione sembrava l’occasione giusta per riaffermare il diritto dei lavoratori, rimasti senza copertura previdenziale per la svista nella legge Fornero che non ha considerato la conclusione dell’anno scolastico al 31 agosto, precludendo la pensione a 4mila addetti con decenni di servizio alle spalle. E invece, alla fine, dopo un drammatico tira e molla tra maggioranza e tecnici dello Stato, ministri, commissari in procinto di rassegnare le dimissioni, si è deciso per il ritiro dell’emendamento che avrebbe dovuto assicurare il ritiro dal lavoro.
Il ricorso
Così, oggi, tutti coloro che avrebbero dovuto usufruire della pensione, si ritrovano al punto di partenza, con un nuovo anno scolastico da affrontare, con sempre meno stimoli per la stanchezza e quelle tutele che non vengono riconosciute dallo Stato, dai sindacati, dalle sigle di rappresentanza, tutti incapaci di cambiare le cose.
Venerdì, però, questa minoranza silenziosa ha deciso di radunarsi, a Roma, per una manifestazione pubblica, a cui hanno preso parte anche intellettuali, magistrati e avvocati. Tra questi, il giudice Ferdinando Imposimato, personaggio noto per le sue battaglie sul fronte dei diritti e della legalità, che non ha usato mezzi termini per descrivere la gravità della situazione. Nel corso del suo intervento, infatti, Imposimato ha sottolineato come mai, prima di questa occasione, gli fosse capitato di vedere intervenire i Ragionieri dello Stato – che hanno messo il veto all’emendamento Quota 96 – su un provvedimento ancora all’esame del Parlamento.
Una situazione incresciosa che, a detta del giudice, conterrebbe gli estremi per un ricorso in Corte costituzionale, al quale, da venerdì, aspirano tutti i 4mila dimenticati della scuola italiana.
Dall’altro lato, c’è ancora una fiammella per la riforma della scuola, prima annunciata poi rimandata dal Consiglio dei ministri di venerdì scorso, che potrebbe contenere qualche novità per i Quota 96. Lo stesso ministro della Pubblica istruzione Giannini, nei giorni scorsi, ospite al Meeting di Rimini, ha invitato ad avere pazienza fino alle nuove misure dedicata al sistema scolastico. Anche se, oggi, è ufficialmente iniziato l’anno 2014/2015 e di pensione, per i Quota 96, non c’è ancora traccia.
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