E l’agenda che attende il premier è densa più che mai, dal momento che il governo ha già annunciato per la prima assemblea ministeriale il varo di almeno tre provvedimenti che segneranno il dibattito e le riforme dei prossimi mesi. Innanzitutto, a conferma di quanto anticipato nei mesi scorsi, arriverà l’attesa legge di rinnovamento dell’ordinamento giudiziario; poi, un altro testo che dovrebbe figurare nell’ordine del giorno del prossimo Consiglio dei ministri è senz’altro lo sblocca-Italia, di cui si inizia a calcolare il possibile beneficio economico, che le prime stime attestano a 43 miliardi di euro.
Ma certamente, la proposta più attesa che il governo porterà al consesso tra i vari dicasteri, al rientro dalle vacanze, è quella confermata nelle ultime ore, a ruota di un’estate di polemiche e marce indietro: la riforma della scuola.
Le ultime settimane prima dello stop per la pausa vacanziera, sono state segnate dall’approvazione del decreto di riforma della pubblica amministrazione, con la pensione per i Quota 96 – insegnanti e personale Ata – prima approvata poi cancellata dal testo finale, con rischio di annessa crisi di governo e dimissioni del commissario per la spending review Carlo Cottarelli, per un esborso imprevisto alle casse statali per assicurare l’assegno a 4mila lavoratori.
Ora, all’orizzonte si affaccia una legge che dovrebbe investire molteplici campi del comparto scolastico, senza tralasciare, a quanto si mormora, proprio i Quota 96. Negli ultimi giorni, molti “abbandonati” dal governo hanno scritto al ministro Madia, il quale ha risposto che l’esecutivo non si è dimenticato della situazione dei 96 ormai diventati 100 o 103, promettendo novità nell’arco di breve tempo.
Cosa conterrà la riforma della scuola
Edilizia scolastica. Il governo ha in programma di mettere a disposizione per il rinnovamento delle sedi scolastiche, in linea con quanto avviato nello scorso giugno, un ulteriore miliardo di euro.
Assunzioni. Sono attese importanti novità anche sul fronte delle immissioni in ruolo, con migliaia di vincitori senza cattedra che attendono di entrare in ruolo. Il piano del Miur è quello di asicurare 32mila ingressi entro l’inizio del nuovo anno scolastico, un traguardo che sembra comunque difficilissimo da raggiungere anche a fronte del mancato turnover per i Quota 96.
Meritocrazia. Secondo le prime anticipazioni, sarebbe allo studio una riforma che dovrebbe scongiurare il “livellamento verso il basso” della didattica, con metodi premiali per gli insegnanti più virtuosi.
Formazione obbligatoria. Come per le altre categorie professionali, anche per i docenti l’aggiornamento diventerà obbligatorio con l’avvento della nuova legge.
Esame di maturità. C’è chi pensa che il governo voglia modificare l’esame di fine scuola superiore, dopo la maxi riforma Berlinguer di fine anni ’90. Sicuramente, avverrà l’introduzione della lingua inglese come materia obbligatoria negli Esami di Stato.
Contratto insegnanti. C’è poi la grana del contratto dei docenti, in scadenza nel 2015. Da queste basi, nelle scorse settimane, si ricorderà, si era avanzata l’ipotesi di rivedere drasticamente l’impegno dei docenti in aula, con il passaggio a 36 ore settimanali e la possibile apertura degli istituti fino alle 22.
Quota 96. E’ la grande incognita del testo che sta per arrivare. Dopo il dietrofront clamoroso in Senato delle scorse settimane, che ha cancellato l’assegno previdenziale, le ultime risposte del Miur agli insegnanti delusi lasciano accesa una piccola speranza. Ma la certezza arriverà solo venerdì 29.
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