Come si ricorderà, però, a bloccare l’iter del provvedimento, oltre ad alcune modifiche intervenute in corso d’opera, è stata una questione marginale all’ambito applicativo della legge, cioè la PA. Si tratta, nello specifico, della pensione che era stata in un primo momento riconosciuta ai Quota 96, cioè a quei lavoratori della scuola dimenticati dalla legge Fornero per un errore nel testo della legge risalente a fine 2011.
Alla mancanza, pareva intenzionato a riparare il governo attraverso la riforma della PA, assicurando così a 4mila insegnanti e dipendenti Ata di andare in pensione in base ai vecchi requisiti, seppure con due anni di ritardo. Poi, però, nei giorni decisivi di approvazione della riforma, minacce di dimissioni da parte del commissario alla spending review Carlo Cottarelli, addirittura rischi di crisi di governo e polemiche, hanno portato la maggioranza a un clamoroso dietrofront sulla questione dei Quota 96, obbligandoli a nuovi anni di servizio dopo aver fatto loro assaporare l’imminente ritiro dal lavoro.
Le altre misure
Dirigenti pubblici. Sì alle uscite in anticipo dei dirigenti della PA con 4 anni di anticipo, cioé a 62 anni anziché 66, con scelta motivata dell’ente. Parametri diversi per alcune categorie: ai medici, la soglia è di 65 anni, mentre la previsione non si attua per magistrati e docenti universitari.
Dipendenti. Divieto assoluto di trattenimento in servizio a partire da ottobre se si è raggiunto il minimo di età pensionabile; per i magistrati, la regola si applicherà solo dal 2016. Cambia la mobilità: spostamenti entro i 50 chilometri, ma per chi ha figli piccoli diventerà volontaria.
Assunzioni. Confermato il tetto di spesa entro il 60% per l’esborso dovuto a chi lascia nel 2014, con incremento al 60% nel 2015 e al 100% nel 2018. Mille nuovi posti in arrivo per Vigili del Fuoco e Polizia, come annunciato via twitter dallo stesso ministro Madia nei giorni caldi dell’esame del decreto in Parlamento.
Anticorruzione. L’Anac diventa l’autorità suprema in fatto di vigilanza sugli appalti: ora l’ente guidato da Raffaele Cantone potrà proporre commissariamenti anche qualora il procedimento penale non sia ancora stato aperto.
Giustizia. Salta l’abolizione dei Tar distaccati. Per i magistrati che ricoprano incarichi diretti in collaborazione con la pubblica amministrazione, dovranno per forza andare fuori ruolo senza usufruire dell’aspettativa.
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