“Non è pratica professionale, non è apprendistato, ma lavoro dipendente”. Così aveva stabilito la Corte d’Appello di Roma.
Evidenziata in concreto “la sussistenza delle principali ed esclusive caratteristiche della subordinazione e, in particolare, della sottoposizione al potere organizzativo e gerarchico del dominus”.
In effetti, “dalla documentazione prodotta non emergeva alcun elemento idoneo a suffragare che l’attività svolta fosse di pratica professionale“.
Da ultimo, elemento significativo, era pure emerso “il mancato rilascio del certificato di attestazione della pratica al fine dell’iscrizione nel relativo registro“
La Cassazione, sezione Lavoro (presidente Guido Vidiri, relatore Gianfranco Bandini), ha ora confermato la decisione dei Giudici d’appello, condannando definitivamente il “dominus” (un consulente del lavoro) ad inquadrare il “praticante” nel IV livello del CCNL studi professionali.
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