Oggi, infatti, il testo licenziato nei giorni scorsi dalla Commissione Affari Costituzionali con parere positivo, arriva a quella Commissione Bilancio presieduta proprio da Francesco Boccia, uno dei big in parlamento che si è fatto carico, nei mesi scorsi della vicenda dei Quota 96, promettendone a più riprese la soluzione.
Insomma, se la maggioranza non vorrà perdere la faccia, questa volta non dovrebbero esserci gravi incognite a pendere sul capo dei Quota 96, con l’emendamento che dovrebbe rientrare confermatissimo nel testo atteso in aula già nelle prossime ore.
Eppure, le insidie non mancano, dal momento che in Commissione Bilancio potrebbero bussare anche i contabili del Ministro dell’Economia di Padoan i quali, sollecitati dalla Ragioneria di Stato – già in passato poco possibilista sulla salvaguardia per i Quota 96 – potrebbero chiedere lumi sui costi dell’operazione. E’ questo l’ultimo timore che aleggia sul capo dei Quota 96, anche se la speranza di tutti e 4mila i futuri pensionati è quella di veder prevalere la volontà politica su eventuali dubbi finanziari insorti alla calcolatrice.
A parere del presidente Boccia, infatti, le coperture ci sarebbero, così come annunciato in aula in sede di discussione del testo unico esodati. Ora, bisognerà vedere se nei capitoli di spesa complessivi previsti per il decreto si troverà spazio anche per questo intervento quasi fuori tempo massimo.
Perché la questione dei Quota 96 venga risolta nei tempi annunciati, infatti, occorre che la Commissione dica sì in fretta al decreto 90 in arrivo, spedendolo a Montecitorio, dove, con ogni probabilità, il governo metterà la fiducia su un testo più che mai blindato.
Quindi, già in settimana, potrebbe arrivare l’ok definitivo al provvedimento da parte del Senato, qualora si riuscisse a trovare uno spazio nelle discussione fiume che attende il ddl costituzionale almeno fino al prossimo venerdì.
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