Ieri, infatti, si sono aggiunti ai soggetti già convocati dall’Agenzia delle Entrate anche coloro che liquidano l’Iva con cadenza trimestrale: anche per loro, dunque, è scattato l’obbligo di invio del resoconto degli acquisti effettuati nell’arco del 2013.
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Come noto, il limite minimo di 3600 euro è rimasto in vigore solo per alcune categorie di contribuenti, in particolare per le agenzie turistiche, sottoposte a un regime del tutto particolare di spesometro, e i commercianti in genere.
Anche per loro, però, dal prossimo anno, questo margine sarà decaduto e dovranno dunque uniformarsi alla tendenza che vede tutti gli altri operatori obbligati a comunicare alle Entrate la serie di operazioni svolte ai fini di Iva nell’anno passato, indipendentemente dal loro valore in euro.
Per svolgere a questo adempimento, è possibile utilizzare – sia per chi deve inviare solo oltre i 3600 euro, sia per chi non ne ha la limitazione – il modello di comunicazione polivalente, che andrà compilato in forma analitica o aggregata, in base a chi gestisce la contabilità dell’ente coinvolto.
Nello specifico, la finestra rimarrà aperta fino al 30 aprile prossimo, quando, cioè, l’obbligo scatterò anche per gli operatori finanziari e gli istituti di credito. Anche per loro, è ancora in vigore il limite minimo di 3mila e 600 euro per rendicontare le operazioni svolte ai fini di Iva.
Una volta che tutti i dati saranno stati raccolti nel database dell’Agenzia delle Entrate, il fisco potrà incrociarli con le altre specifiche relative all’anagrafe dei conti correnti e alle informazioni contabili messe in archivio riguardo i singoli contribuenti. Nel caso di scostamenti evidenti, quindi, verrà segnalata la posizione del soggetto che abbia sostenuto acquisti non in linea con il suo reddito.
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