Il provvedimento è stato accolto favorevolmente dall’aula di Montecitorio, che ha votato sì con 390 deputati, mentre gli astenuti sono stati 45 e i contrari solo 4.
Il provvedimento ha ricevuto il plauso del neo Guardasigilli Andrea Orlando, fino alla scorsa settimana ministro dell’Ambiente, che, dunque, ha seguito l’iter di stesura del testo in entrambi i dicasteri: “Ora esiste finalmente un testo che rappresenta un riordino complessivo ed organico della materia e delle sanzioni, predisposte secondo un sistema proporzionale e congruo. Ho due ragioni per essere contento, come neo-ministro della Giustizia e come ex ministro dell’Ambiente”.
Nello specifico, il disegno di legge prevede l’introduzione del nuovo delitto di inquinamento ambientale, punito con la pena della reclusione da due a sei anni e con la multa da euro 10.000 ad euro 100.000, che mira a reprimere le condotte, che causino una compromissione o un deterioramento rilevante dell’ambiente, e quindi dello stato del suolo o del sottosuolo, delle acque o dell’aria, o, ancora, dell’ecosistema, della flora o della fauna selvatica, o della biodiversità, anche agraria.
Altro reato introdotto con il nuovo disegno di legge approvato alla Camera, è il traffico o l’abbandono di materiale ad alta radioattività, punito con la pena della reclusione da due a sei anni e con la multa da euro 10.000 ad euro 50.000, aumentata se dalle condotte derivi il pericolo di inquinamento ambientale.
Anche in questo ambito, poi, viene concessa la possibilità di ravvedimento operoso che si ha quando l’autore del fatto collabori con le autorità investigative o provveda alla messa in sicurezza o alla bonifica.
Il giro di vite sull’ambiente si completa con la confisca di tutti i mezzi utilizzati per realizzare la condotta passibile di condanna, oppure che abbia scaturito un lucro da attività illecite come traffico organizzato di rifiuti.
Ora, il ddl dovrà passare al Senato per l’approvazione definitiva.
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