Sarebbe dovuto iniziare alle 7 lo spoglio per le elezioni regionali in Sardegna, ma, a distanza di diverse ore, ancora non c’è un vincitore. Anzi, lo spoglio prosegue a rilento come non mai e, nel primo pomeriggio, siamo ancora al 20% di sezioni scrutinate.
Dalla mattina, un po’ per lo spoglio a rilento, un po’ per la mancanza di dati, si sono succeduti alla guida i due candidati dei maggiori schieramenti, gli stessi Cappellacci e Pigliaru. Con i primi seggi completati, infatti, pareva che il governatore uscente potesse spuntarla per un altro mandato, ma, ora, lo sfidante si è portato in testa, staccando il governatore in uscita di sei punti, margine non ancora sufficiente per poter dichiarare un vincitore, visto l’andamento dello scrutinio.
Entro sera, dovrebbe conoscersi il nome del nuovo presidente della Sardagna che, a questo punto, con ogni probabilità non sarà Michela Murgia, candidata per la lista “Sardegna possibile”, che avrebbe dovuto ereditare il voto grillino e, invece, sembra raccogliere solo il 10% dei consensi, mentre il MoVimento 5 Stelle, grande assente di questa tornata elettorale per gli sconti interni che hanno portato Grillo a non concedere l’utilizzo del marchio, un anno fa, fu il partito più votato della regione alle politiche, sfiorando il 30%.
In mattinata, poi, non sono stati divulgati exit poll, forse per lo stesso margine risicatissimo che vedrebbe distanziati Pigliaru e Cappellacci, il quale, dunque, potrebbe riavvicinarsi sensibilmente nelle prossime ore. Completamente fuori gioco, poi, gli altri sfidanti Pili, Devioas e Sanna: nessuno di loro entrerà in Consiglio regionale.
Dunque, a 400 sezioni scrutinate su 1836, il dato parziale dei risultati in Sardegna vede Francesco Pigliaru in testa con il 44% delle preferenze, contro il 38,5% di Cappellacci, e la Murgia staccatissima tra il 105 e l’11%. Visto il procedere rallentato dello spoglio, le sorprese potrebbero non essere finite.
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