A lanciare l’allarme, i sindacati di categoria Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, che denunciano lo stato di assoluta confusione susseguito al ricorrere di sentenze da parte dei dipendenti pubblici sul tema del salario accessorio.
La denuncia da parte delle parti sociali vicine all’universo degli statali, arriva a distanza di due mesi dall’approvazione della legge di stabilità in cui è stato confermato un nuovo rinvio alla contrattazione collettiva per il pubblico impiego, dopo gli slittamenti già decretati gli anni scorsi.
“Crediamo che il Governo debba intervenire e in fretta per evitare che le gravi difficoltà di bilancio degli enti vengano scaricate sui dipendenti” sottolineano i segretari sindacali Rossana Dettori, Gianni Faverin e Giovanni Torluccio, i quali mettono in risalto come, da un monitoraggio delle vertenze aperte sul salario accessorio, sia emerso come “in seguito alle ispezioni del Ministero dell’Economia, alcune amministrazioni, o perché sollecitate o per tutelarsi, hanno addirittura pensato di decurtare parte del salario accessorio o rivisto unilateralmente alcuni istituti contrattuali, penalizzando così i già magri salari di lavoratrici e lavoratori pesantemente colpiti da blocco pluriennale della contrattazione”.
Addirittura, spiegano i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, in alcune località si è arrivati alla richiesta di risarcimento delle somme già erogate per i lavoratori, quando non la loro vera e propria messa in mora: “E’ gravissimo che il costo della crisi dei bilanci comunali venga pagato dai lavoratori”.
Se il governo non farà qualcosa di concreto e in fretta, minacciano i sindacati, allora si dovrà procedere alla mobilitazione generale in difesa delle categorie bistrattate da questo procedimento di giudizio che finisce, spesso, per penalizzare i lavoratori stessi: “In assenza di una soluzione tempestiva – concludono i sindacati – le tante vertenze locali aperte troveranno una dimensione nazionale e verranno ricondotte a una mobilitazione in difesa del salario e dei servizi offerti dai Comuni “
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