Diventa, così, ufficialmente incostituzionale quella norma che, fino a oggi, ha messo sullo stesso piano le droghe leggere e quelle pesanti. Non si tratta, però, secondo la corte, di un vizio di sostanza a provocare la bocciatura; bensì, al centro dell’illegittimità riscontrata nela legge 49 del 2006, è l’inserimento di emendamenti estranei all’oggetto e alla finalità del decreto.
Una decisione che, colpisce, arriva a ben otto anni di distanza dalla presentazione del provvedimento che recava disposizioni urgenti in ottica delle Olimpiadi invernali di Torino 2006, salvo, poi, comprendere anche l’aggiornamento del Testo unico sulla droga, poi passato in archivio come la legge Fini-Giovanardi.
La legge in questione, elevava le pene per lo spaccio di droghe leggere – hashish – da sei a venti anni. Naturalmente, in otto anni, tantissime sono le persone che sono finite in carcere o hanno avuto problemi con la giustizia in base alla norma oggi bocciata e, ugualmente, innumerevoli sono i procedimenti ancora in corso basati su quella previsione di legge.
Dunque, gli effetti della bocciatura sono ancora tutti da decifrare.
Vai al testo della legge Fini-Giovanardi bocciata dalla Consulta
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