Come al solito, il provvedimento è rivolto a categorie di ingressi di tipo non stagionale, dunque finalizzato a un maggiore innesto di risorse stabili nel sistema economico, invece dei periodi brevi in cui manodopera viene utilizzata e poi scartata. Quest’anno, sono 17850 gli ingressi garantiti dal decreto flussi, di cui 200 per mansioni collegate all’Expo 2015, sempre più presente nelle leggi varate da governo e Parlamento.
In aggiunta, 2300 saranno i lavoratori compresi nelle categorie di imprenditori di società che svolgono attività di interesse per l’economia italiana; liberi professionisti riconducibili a professioni vigilate, oppure non regolamentate ma rappresentative a livello nazionale e comprese negli elenchi curati dalla Pubblica amministrazione; figure societarie, di società non cooperative; artisti di chiara fama internazionale, o di alta qualificazione professionale, ingaggiati da enti pubblici oppure da enti privati; cittadini stranieri per la costituzione di imprese «start-up innovative». C’è poi la possibilità di entrare in Italia per 100 lavoratori per parte di almeno uno dei genitori fino al terzo grado di linea retta residenti in Argentina, Uruguay, Venezuela e Brasile.
Quindi, 3000 ingressi saranno garantiti per chi abbia completato, nel paese di provenienza, corsi di formazione e aggiornamento, mentre la fetta più consistente del decreto flussi 2013, cioè le rimanenti 12250 possibilità di accesso, sarà dedicata a chi debba convertire in lavoro subordinato il permesso di soggiorno già detenuto.
Oltre al decreto, poi, il ministero del Lavoro ha diramato una circolare con tutte le indicazioni operative per la suddivisione geografica delle posizioni inserite nel decreto sui lavoratori extracomunitari appena pubblicato.
Vai al testo del decreto flussi 2013
Vai alla circolare del ministero del Lavoro sul decreto flussi 2013
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