Così, con la decisione del Tar, decade momentaneamente il decreto del Comitato scientifico del ministero della Salute che bloccava i test scientifici sul metodo di cura promosso da Davide Vannoni.
L’ordinanza del tribunale amministrativo fissa per il prossimo 11 giugno 2014 l’udienza pubblica in cui verrà affrontata la questione, ma, nel frattempo, hanno sollecitato gli esperti del Ministero a effettuare indagini conoscitive più approfondite per verificare l’efficacia del metodo.
A impugnare il decreto di fronte al Tar del Lazio era stata la stessa Stamina Foundation, dove era stato posto il quesito della supposta parzialità da parte dei tecnici ministeriali, oltre al pregiudizio conclamato di qualcuno di essi antecedente alla nomina nel Comitato.
Così, per fugare i dubbi residui, con l’ordinanza di sospensione il tribunale invita il ministero a dotarsi di una struttura scientifica di “esperti, eventualmente anche stranieri, che sulla questione non abbiano già preso posizione o, se ciò non è possibile essendosi tutti gli esperti già esposti, che siano chiamati in seno al Comitato, in pari misura, anche coloro che si sono espressi in favore del metodo”.
Secondo il Tar del Lazio, infatti, i rilievi mossi da Stamina Foundation non erano privi di fondamento, attestato che alcuni dei tecnici membri del Comitato avevano manifestato “forti perplessità, o addirittura accese critiche, sull’efficacia scientifica del metodo stamina”. Insomma, una lacuna non di poco conto, che porta il Tar a riconoscere come, nell’esame svolto dagli incaricati ministeriali, non sia stata “garantita l’obiettività e l’imparzialità del giudizio”.
Stamina punto e a capo, dunque. Proprio quando ormai sembravano tarpate le ali al progetto di diffusione del metodo di cura più discusso degli ultimi tempi, viene ripristinata la possibilità di sperimentare, con la sospensione temporanea del decreto stabilita dal Tar.
Intanto, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha confermato di volersi attenere in tutto e per tutto alle indicazioni del Tar, provvedendo quanto prima alla nomina di esperti anche stranieri per valutare l’efficacia di questa sperimentazione.
Soddisfazione è stata espressa dalle associazioni e dai cittadini favorevoli alla sperimentazione, tra cui Guido De Barros, papà della piccola Sofia, uno dei casi più noti saliti alle cronache a sostegno del metodo stamina: “Continuiamo la nostra battaglia: questa è una sospensiva, non è ancora la soluzione. E l’annuncio del ministro di una nuova commissione è l’inizio di una nuova battaglia”.
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