Parlare di Intelligenza Artificiale e PA può sembrare utopistico, soprattutto per chi vede la Pubblica Amministrazione come una lentissima macchina burocratica. In realtà, la PA italiana è nel pieno di una trasformazione: digitalizzazione, nuovi modelli di reclutamento e intelligenza artificiale stanno ridefinendo il modo in cui gli enti pubblici selezionano e formano il personale.
Abbiamo avuto modo di parlare di questa transizione con Giovanni Anastasi, presidente di Formez PA, l’ente che da anni affianca lo Stato nell’organizzazione dei concorsi pubblici e nella modernizzazione della macchina amministrativa.
In un momento in cui la tecnologia sta nuovamente rivoluzionando il mercato del lavoro, abbiamo incontrato Anastasi per discutere delle sfide e delle opportunità che attendono la PA: dalla gestione centralizzata dei concorsi pubblici alle nuove strategie per attrarre giovani leve, fino all’impatto dell’intelligenza artificiale nel settore pubblico. Ecco cosa ci ha raccontato.

Intelligenza Artificiale e PA: l’intervista al Presidente Anastasi
Il Decreto PA 2025, recentemente pubblicato in Gazzetta, prevede tra le altre misure anche una gestione unificata dei concorsi per le Funzioni Centrali. Siete pronti a questa nuova sfida?
“Formez PA già oggi collabora in modo efficace con la Commissione RIPAM, rappresentandone il principale supporto operativo nell’organizzazione delle procedure concorsuali. Non prevediamo cambiamenti significativi dal punto di vista gestionale, se non un incremento dei volumi da gestire a seguito della maggiore centralizzazione prevista dal Decreto. Tuttavia, siamo pienamente pronti ad affrontare questa evoluzione. L’organizzazione di un concorso segue tempistiche ben definite, il che consente di pianificare al meglio ogni fase del processo senza particolari criticità.”
Sempre il Decreto PA introduce la possibilità di assumere giovani diplomati provenienti dagli ITS Academy nella pubblica amministrazione. Quali opportunità potrebbero derivare da questa misura per il rinnovamento e la modernizzazione della PA?
“Ritengo questa novità estremamente positiva. Si tratta di un’importante forma di flessibilità che consente ai giovani di iniziare un percorso lavorativo nella pubblica amministrazione senza rinunciare alla formazione, e rappresenta un’opportunità particolarmente rilevante per i profili STEM. Oggi, un’elevata professionalità non è necessariamente legata a un lungo percorso accademico: un giovane con solide competenze tecnologiche può dare un contributo significativo alla PA. In ambiti come la cybersecurity, ad esempio, il miglior esperto può essere un ragazzo di vent’anni con una preparazione pratica e un’attitudine all’innovazione. Per questo, non solo condivido questa misura, ma la considero un passo essenziale per modernizzare la pubblica amministrazione.”
L’Intelligenza Artificiale non è solo il futuro della Pubblica Amministrazione, ma sta già trasformando il presente. Come sta reagendo la PA ai cambiamenti che l’IA sta portando nel mercato del lavoro?
“La pubblica amministrazione si sta muovendo su due fronti strategici. Da un lato, il Ministro Zangrillo ha istituito una task force sull’intelligenza artificiale, affidandomene la guida, con l’obiettivo di studiare e implementare soluzioni innovative per la PA. Dall’altro, il Dipartimento della Funzione Pubblica ci ha assegnato specifiche attività legate all’IA, con particolare attenzione al valore aggiunto che queste tecnologie possono offrire in termini di efficienza e innovazione.
Parallelamente, Formez PA sta lavorando per avvicinare i giovani alla pubblica amministrazione e per definire i criteri necessari alla creazione di nuove figure professionali in questo ambito. Abbiamo già avviato un ciclo di webinar formativi sull’intelligenza artificiale, che ha portato all’organizzazione di una Call4ideas: un’iniziativa volta a esplorare l’applicazione dell’IA all’interno della PA e a valorizzare le proposte più innovative. Il nostro obiettivo è quello di trasformare questi strumenti in opportunità concrete per il settore pubblico e per il mondo del lavoro.”
L’intelligenza artificiale e gli algoritmi di analisi dei dati potrebbero avere un ruolo nel futuro dei concorsi pubblici?
“L’intelligenza artificiale ha caratteristiche che possono rivoluzionare il settore dei concorsi pubblici, soprattutto per la sua capacità di scalare sia nella potenza di calcolo che nella gestione di grandi quantità di dati non strutturati. È inevitabile che questa tecnologia trovi applicazione anche in questo ambito, a patto di affrontare con la dovuta attenzione le questioni etiche e di sicurezza che ne derivano.
L’adozione dell’IA nei concorsi potrebbe semplificare molte fasi del processo selettivo, migliorando l’efficienza e riducendo i tempi di gestione, ma è fondamentale garantire la massima trasparenza e affidabilità degli strumenti utilizzati. Formez PA sta già valutando possibili applicazioni in questo campo, con l’obiettivo di coniugare innovazione e rispetto dei principi di equità e imparzialità.”
Di recente avete lanciato Camilla, l’assistente virtuale per i concorsi pubblici. Quali sono stati i primi riscontri da parte dei candidati? Sono previsti sviluppi futuri per integrare Camilla con altri servizi digitali della Pubblica Amministrazione?
“Con Camilla abbiamo voluto rispondere a un’esigenza concreta degli utenti, migliorando l’accesso alle informazioni sui concorsi pubblici. I primi risultati confermano l’efficacia dello strumento: dall’introduzione di Camilla, i ticket di assistenza sono drasticamente diminuiti, e al contempo il servizio è attivo 24 ore su 24, garantendo supporto anche nelle fasce orarie meno coperte dagli operatori. Basti pensare che il 35% degli utenti utilizza Camilla tra le 18:00 e le 7:00.
Dal 27 novembre 2024, data di avvio del servizio, sono pervenute e sono state elaborate 28.613 domande, con una media di 4 concorsi coperti al mese. Al momento, Camilla è attiva solo sui concorsi gestiti da Formez PA, ma il suo potenziale è molto più ampio. Uno dei suoi punti di forza è la capacità di rendere più accessibile il linguaggio della Pubblica Amministrazione, eliminando barriere legate alla comprensione del diritto amministrativo.
Siamo convinti che questo modello sia facilmente replicabile in altri ambiti e potrebbe diventare uno strumento chiave per semplificare l’interazione tra cittadini e PA.”
Uno dei problemi storici della PA italiana è il turnover del personale e la conseguente perdita di competenze. Come sta agendo Formez PA per favorire un trasferimento efficace di know-how tra le generazioni di dipendenti pubblici?
“Formez PA ha sviluppato un approccio che integra reclutamento e formazione in un unico percorso, ispirandosi al concetto di onboarding strutturato. L’obiettivo è non solo attrarre nuovi talenti, ma anche garantire che, sin dal loro ingresso, possano acquisire le competenze necessarie attraverso un passaggio efficace di conoscenze da parte dei colleghi più esperti.
La gestione del turnover richiede un approccio strategico e, in questo senso, stiamo sperimentando l’uso dell’intelligenza artificiale per la gestione delle knowledge-base. L’idea è creare sistemi capaci di raccogliere, organizzare e trasferire il know-how all’interno della PA, evitando la dispersione delle competenze con il ricambio generazionale. Questo tipo di innovazione può rappresentare una soluzione concreta per rendere il trasferimento di conoscenze più rapido, strutturato e accessibile a tutti i dipendenti pubblici.”
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Foto di copertina: iStock/Chayada Jeeratheepatanont
Foto del Presidente Anastasi su gentile concessione di Formez PA
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