Sono coinvolte pressoché tutte le province italiane, e le aliquote oscillano dal 4,00 al 6,00. Naturalmente, si tratta delle basi imponibili che verranno richieste per le prime case, le quali, a detta del governo, avrebbero dovuto essere esentate appieno dell’esborso Imu 2013 e, invece, a pochi giorni dalla scadenza finale, si ritrovano con un conguaglio da versare entro il prossimo 16 gennaio.
In sostanza, a pagare saranno oltre 3 milioni di edifici, i quali, secondo i calcoli della Cgia di Mestre, dovranno sborsare tra i 71 e i 104 euro, a seconda dell’aliquota applicata dal Comune di appartenenza nell’anno in corso. Come spiegato nel decreto, però, non si dovrà versare l’intero importo, ma una quota corrisopndente al 40%, con lo Stato che si accollerà il restante. LEGGI COME CALCOLARE IL CONGUAGLIO IMU
In generale, a scorrere la lista degli oltre 800 Comuni che hanno portato l’aliquota oltre le indicazioni del governo, si nota come in regioni ad altissima densità come Piemonte, Lombardia e Veneto, moltissime località hanno deciso di spostare verso l’alto l’asticella dell’aliquota, mentre in aree come la Sardegna o il Mezzogiorno, soltanto le Province più grandi denotano una quantità consistente di località che chiameranno i propri contribuenti a un pagamento davvero imprevisto e, per i quali, sia i sindaci che, naturalment,e gli stessi proprietari, sono andati in escandescenza.
Così, se le cose non cambieranno, ecco l’elenco di tutti i Comui in cui a gennaio 2014 dovrà pagarsi l’Imu sulla prima casa il prossimo 16 gennaio.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento