Nello specifico, la nota che porta in calce il nome del Guardasigilli, spiega che il ministro si farà cura personalmente di controllare il comportamento di tutti gli attori coinvolti in questo rientro della mediazione, in realtà ammorbidita dopo le modifiche apportate al decreto in sede di conversione in legge alle due Camere.
Nel garantire la sorveglianza su eventuali furbetti della mediazione, il ministro spiega che l’esercizio del potere di vigilanza verrà naturalmente svolto entro i limiti posti dalla legge e potrà avvalersi del coinvolgimento dell’Ispettorato Generale, a tutelare costi sopportabili per i cittadini.
Ciò che più sembra premere il Guardasigilli, in definitiva, è la preparazione dei mediatori, che dovranno assicurare un servizio all’altezza per i cittadini, nel tentativo di trovare soluzione alle controversie e ridurre i carichi pendenti nelle cause civili. Ciò, ovviamente, non dovrà significare per i ricorrenti che la mediazione finisca per richiedere esborsi insostenibili e proprio per questo il ministero assicura di tenere sotto controllo le pretese dei mediatori.
Ciò, poiché, oltre a ricadute economiche nei confronti dei cittadini, ha ovviamente delle implicazioni anche per l’accesso al diritto, con il ricorso alla mediazione che non deve assumere i caratteri di un istituto elitario solo per chi dispone dei mezzi necessari a sostenere le professionalità coinvolte a tutela dei propri interessi.
Ricordiamo che la reintroduzione della mediazione civile come obbligatoria in fase pre processuale, ha disposto la gratuità per coloro che sarebbero stati ammessi al patrocinio gratuito, mentre sul fronte delle spese è previsto un metodo di forfait che favorisca l’abbattimento dei costi. Il limite temporale per il tentativo di mediazione è fissato in 3 mesi; gli avvocati sono riconosciuti mediatori di diritto.
Vai al documento del ministero
Vai allo speciale mediazione di Leggioggi
Vai al dossier con tutte le novità sulla mediazione
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento