Assegno unico di gennaio 2025: pagamento dal 20 del mese (in attesa del calendario completo)

Gli accrediti dell’AUU vengono ora gestiti su un nuovo sistema di pagamento.

Chiara Arroi 14/01/25

Arrivano le prime notizie sulle date di pagamento dell’Assegno unico di gennaio 2025, mentre ancora si attende il calendario completo dell’intero 2025, Inps comunica nel frattempo l’erogazione della prima tranche, che verrà accreditata in base a un nuovo sistema di pagamento: il sistema di Tesoreria Re.Tes., a cui terrà fede anche l’Assegno unico e universale per famiglie con figli. Questa è la ragione per cui l’accredito avverrà a grandi linee dal 20 gennaio.

Ecco in dettaglio cosa cambia e le prossime date di pagamento dell’AUU 2025, in base alle indicazioni fornite nel messaggio Inps 111 del 13 gennaio.

Indice

Date di accredito dell’Assegno Unico di gennaio 2025

A causa dell’adozione del nuovo sistema Re.Tes., l’INPS ha chiarito che gli accrediti relativi all’Assegno unico e universale di gennaio 2025 subiranno una leggera posticipazione rispetto al consueto calendario di pagamento.

  • Per le famiglie che non hanno subito variazioni nelle prestazioni, gli accrediti inizieranno nella settimana del 20 gennaio 2025.
  • Per quanto riguarda invece i beneficiari che hanno richiesto modifiche o per i quali è stato necessario effettuare conguagli (sia a credito che a debito), gli accrediti saranno completati entro la fine del mese di gennaio.

Questa suddivisione permette di garantire un ordine preciso nei pagamenti, riducendo eventuali disguidi legati al passaggio al nuovo sistema, che comunque potrebbero esserci.

I pagamenti avverranno, come da tradizione, con cadenza mensile, in base a un calendario che sarà comunicato dall’Istituto.

Nuova domanda di Assegno Unico nel 2025

Chi non ha ancora inviato domanda di assegno unico per quest’anno, e intende farlo per la prima volta, deve seguire questi step.

  • Accesso al portale INPS. È possibile inoltrare la domanda accedendo con le proprie credenziali SPID, CIE o CNS.
  • Compilazione dei dati. Nella sezione dedicata, occorre inserire le informazioni anagrafiche dei genitori e dei figli a carico.
  • Presentazione dell’ISEE aggiornato. Per ricevere un importo commisurato alla propria situazione economica, è fondamentale presentare l’ISEE 2025. In assenza di questo documento, l’assegno sarà erogato nella misura minima.
  • Verifica dello stato della domanda. Dopo aver inviato la richiesta, è possibile monitorarne l’avanzamento nella sezione “MyINPS”.

Inoltre, a fine 2024 l’Inps aveva comunicato il cambio veste del servizio di domanda. Il nuovo aggiornamento annunciato con il messaggio 4253 del 13 dicembre 2024 ha dato il via a una novità sui pagamenti: l’integrazione con il Sistema Unico di Gestione IBAN (SUGI).

In sostanza, quando un utente presenta una nuova domanda o modifica le modalità di pagamento, può ora selezionare un IBAN già registrato presso l’INPS, ad esempio utilizzato per altre prestazioni. In alternativa, è possibile inserire un nuovo IBAN, migliorando così la flessibilità e riducendo gli errori

Aggiornamento ISEE 2025 per calcolo importi

Ricordiamo che, chi nel 2025 vuole ricevere gli importi corretti a titolo di Assegno unico (e non quelli minimi), deve aggiornare la DSU entro il 28 febbraio.

Trattandosi di una prestazione universale, spettante a prescindere dalla condizione lavorativa dei beneficiari, infatti l’Assegno Unico viene riconosciuto anche in assenza di ISEE.

Tuttavia, in assenza di questo indicatore, spettano gli importi minimi previsti dalla normativa, che potrebbero anche essere più bassi di quelli spettanti di diritto.

Per consentire a Inps il corretto calcolo delle cifre a cui si ha diritto, quindi, si deve aggiornare l’ISEE 2025. Operazione che si potrà fare in extremis entro il 30 giugno (con eventuale corresponsione degli arretrati).

Le novità 2025 sull’Assegno

Ricordiamo un’altra novità, frutto della Legge di bilancio 2025. Da quest’anno infatti le somme ricevute a titolo di assegno unico per figli a carico non vengono più considerate nel calcolo ISEE per alcune prestazioni sociali, come:

Tutte le famiglie che vogliono ottenere queste due agevolazioni non devono più considerare l’AUU nel calcolo dell’indicatore in questione.

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Chiara Arroi

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