Ius Scholae: cos’è, cosa prevede, chi può chiedere la cittadinanza

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Si torna puntualmente a parlare di riforme della cittadinanza e in particolare di Ius Scholae. Questa volta, con sorpresa, il dibattito viene riaperto da uno dei partiti che forma l’attuale maggioranza di Governo: Forza Italia. L’attuale leader del partito, nonché Ministro degli Esteri e vicepremier, Antonio Tajani, ha abbracciato la questione proponendo una nuova versione della legge sulla cittadinanza.

Ma cos’è lo Ius Scholae? La versione proposta da Tajani prevede che possa fare richiesta per la cittadinanza il cittadino straniero che porti a termine un percorso scolastico di 10 anni. Questa nuova proposta potrebbe permettere a tantissimi bambini nati e cresciuti in Italia di ottenere la cittadinanza con più facilità rispetto all’attuale trafila burocratica.

La proposta sembra avere un consenso abbastanza trasversale nelle opposizioni: PD e M5S ricordano che già nella scorsa legislatura era stato portato avanti un progetto di legge sullo Ius Scholae, a firma dell’ex deputato 5Stelle Giuseppe Brescia, finito poi con l’arenarsi in Parlamento come il Ddl Zan, e invitano a ripartire dal suddetto progetto. Duro il contrasto della Lega, che minaccia una crisi di governo.

In attesa di conoscere i futuri sviluppi della questione, vediamo nel dettaglio cosa prevede lo Ius Scholae e qual è la normativa attualmente vigente in Italia.

Indice

Ius Scholae: cos’è

La questione della riforma della cittadinanza ritorna periodicamente nel dibattito politico, basti pensare allo Ius soli, da sempre malvisto dai partiti di destra. Con lo Ius Scholae, però, la situazione è un po’ cambiata, con Forza Italia che si è dimostrata aperta al dialogo sul tema.

Cosa prevede lo Ius Scholae? A differenza delle proposte riguardanti lo Ius Soli, che prevedono l’acquisizione automatica della cittadinanza per chiunque nasca in quel paese (come accade negli Stati Uniti d’America per esempio), lo Ius Scholae prevede che la cittadinanza possa essere richiesta da chi porta a termine un determinato ciclo di studi.

La proposta portata avanti nella scorsa legislatura (A.C. 105-A), prevedeva per esempio “l’acquisizione della cittadinanza italiana da parte del minore straniero, che sia nato in Italia o vi abbia fatto ingresso entro il compimento del dodicesimo anno di età e che risieda legalmente in Italia, qualora abbia frequentato regolarmente, per almeno cinque anni nel territorio nazionale, uno o più cicli scolastici presso istituti appartenenti al sistema nazionale di istruzione o percorsi di istruzione e formazione professionale idonei al conseguimento di una qualifica professionale. Nel caso in cui la frequenza riguardi la scuola primaria, è necessario aver concluso positivamente il corso medesimo.”

La cittadinanza si acquista a seguito di una dichiarazione di volontà, resa entro il compimento della maggiore età dell’interessato da un genitore legalmente residente in Italia o da chi esercita la responsabilità genitoriale, all’ufficiale dello stato civile del comune di residenza del minore.

Se il genitore non ha trasmesso la dichiarazione di volontà, questa può essere trasmessa dal figlio entro due anni dal compimento della maggiore età.

Secondo quanto riportato da Tajani, invece, Forza Italia vorrebbe proporre un percorso scolastico più lungo, non più 5 ma 10 anni.

Cosa prevedono le leggi attuali sulla cittadinanza

In Italia le leggi che attualmente regolano il diritto alla cittadinanza dipendono principalmente dal cosiddetto Ius sanguinis. In poche parole, per ottenere automaticamente la cittadinanza italiana occorre che uno dei due genitori ne sia già in possesso.

Ragazzi e ragazze nati in Italia da genitori stranieri possono acquisire la cittadinanza italiana per elezione se si risiede legalmente ed ininterrottamente fino ai 18 anni in Italia, a condizione che la richiesta venga fatta entro un anno dal compimento dei 18 anni.

Si può fare domanda per la cittadinanza anche se si è svolto il servizio militare di leva in Italia o il servizio civile, o se è presente un antenato italiano morto dopo il 1861.

Altri metodi per ottenere la cittadinanza sono:

  • per naturalizzazione,
  • per matrimonio o unione civile con un cittadino italiano,
  • su richiesta se nati in territori precedentemente italiani o appartenenti all’Impero Austro-Ungarico (in quest’ultimo caso il termine ultimo per fare richiesta è scaduto nel 2010);
  • con decreto del Presidente della Repubblica.

Ius Scholae: cosa succede ora

Come anticipato, nelle scorse legislature si è già parlato di Ius Scholae senza mai arrivare a una discussione in Parlamento. Con il consenso delle opposizioni l’iter potrebbe anche arrivare al termine con una nuova legge sulla cittadinanza, ma in questo momento niente può essere dato per scontato. Lega e Fratelli d’Italia si oppongono fermamente alla misura, con il partito di Salvini che minaccia una crisi di governo, e una possibile spaccatura nella maggioranza potrebbe far desistere Forza Italia dal proseguire.

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Alessandro Sodano

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