In relazione al perdurare della pandemia, se pur con un netto miglioramento della situazione, il Governo ha deciso nella serata del 14 dicembre un’ulteriore proroga fino al 31 marzo 2022.
Sono infatti diverse ancora le questioni da risolvere, come la necessità di far proseguire la campagna vaccinale a un ritmo sostenuto, con la prosecuzione della somministrazione delle terze dosi e l’apertura della campagna vaccinale anche ai bambini tra 5 e 11 anni.
Cosa comporta la proroga dello stato di emergenza? Lo vediamo nei prossimi paragrafi.
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Stato di emergenza: cos’è
Come già anticipato, lo stato di emergenza è stato disposto il 31 gennaio 2020 in seguito alla dichiarazione di emergenza da parte dell’Organizzazione mondiale della Sanità sull’epidemia di Sars-Cov-2 originatasi inizialmente in Cina.
Lo stato di emergenza nel nostro Paese è regolato dalla legge 24 febbraio 1992, n. 225. All’articolo 5 si legge che lo stato di emergenza può essere deliberato dal Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente del Consiglio, al verificarsi di “calamità naturali, catastrofi o altri eventi che, per intensità ed estensione, debbono essere fronteggiati con mezzi e poteri straordinari“.
Il Presidente del Consiglio durante lo stato di emergenza può emanare ordinanze in deroga ad ogni disposizione vigente, finalizzate ad evitare situazioni di pericolo o maggiori danni a persone o a cose. Grazie allo stato di emergenza è stato possibile quindi emanare tutti quei provvedimenti che hanno limitato la libertà personale durante il periodo della pandemia, per il contenimento dei contagi. Lo stato di emergenza ha permesso inoltre l’istituzione del Comitato Tecnico Scientifico e della struttura commissariale in questo momento nelle mani del Generale Figliuolo.
Stato di emergenza: cosa comporta la proroga
La proroga allo stato di emergenza permette non solo il permanere delle strutture straordinarie istituite per il contrasto alla pandemia (CTS e Commissario straordinario) ma anche la possibilità di continuare a emanare ordinanze e provvedimenti con ulteriori restrizioni, come ad esempio i vari DPCM che hanno regolato le nostre vite in questi mesi, nel caso in cui dovesse manifestarsi un nuovo aumento dei contagi.
Pensiamo al Dpcm dell’8 marzo 2020 che istituiva le prime zone rosse, con tutti i divieti annessi, o al Decreto “Io resto a casa” emanato pochissimo tempo dopo, che ha imposto il lockdown generalizzato su tutto il territorio italiano.
Sono state emanate misure straordinarie per l’emergenza, come i congedi parentali speciali Covid, le indennità straordinarie come la prima indennità da 600 euro per gli autonomi, proseguendo con l’ultima misura in favore dei lavoratori stagionali prevista dal Decreto Sostegni Bis, e con i nuovi aiuti previsti dalla legge di conversione del Decreto.
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Un’altra misura che si è resa possibile con lo stato di emergenza è la possibilità di ricorrere allo smart working semplificato, ovvero senza l’obbligo di accordo individuale tra azienda e dipendente. Il Decreto Riaperture del 22 aprile ha prorogato al 31 luglio lo smart working semplificato. In fase di conversione in legge del Decreto Riaperture, la proroga è ulteriormente stata spostata al 31 dicembre 2021. Con i nuovi Protocolli per il pubblico e privato, dal prossimo anno lo smart working verrà ulteriormente regolamentato con l’implementazione del diritto alla disconnessione e la formazione obbligatoria.
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Tra le misure straordinarie come non ricordare l’introduzione del Green Pass prima e del Super Green Pass poi, le certificazioni verdi che permettono di accedere al luogo di lavoro e ad attività sociali e ricreative. Le restrizioni rivolte ai non vaccinati sono un’ulteriore misura per il contenimento della pandemia in fase di emergenza. Per questo motivo anche il Super Green Pass in Zona Bianca è stato prorogato fino al 31 marzo 2022.
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Stato di emergenza: fino a quando
La delibera del Consiglio dei Ministri del 21 aprile 2021 ha prorogato al 31 luglio 2021 la durata dello stato di emergenza. La proroga introdotta dal nuovo Decreto Covid aveva spostato il termine al 31 dicembre 2021, fino a fine anno. Con il perdurare della pandemia e con l’arrivo della variante Omicron, ma soprattutto con la necessità di spingere sulle vaccinazioni, il Governo sta decidendo di posticipare ulteriormente la fine dello stato di emergenza al 31 marzo 2022.
Questo per permettere di proseguire gli sforzi per arrivare a gestire il Sars-CoV-2 in sicurezza, continuando con la campagna vaccinale dopo l’apertura alla terza dose per tutti e alle vaccinazioni per i minori nella fascia 5-11.
Preoccupa anche la questione varianti. Dopo la Delta è arrivata la Omicron, più contagiosa ma gestibile grazie ai vaccini. Insomma, la lotta alla pandemia non è ancora finita e il Governo si sta adoperando per prendere tutte le misure necessarie. Per questo motivo il nuovo Consiglio dei Ministri del 14 dicembre ha deciso sulla proroga oltre il 2021, fino alla fine di marzo 2022.
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