Occorre precisare quali sono le differenze tra divorzio e separazione.
Nella separazione i coniugi non pongono fine definitivamente al rapporto matrimoniale, ma ne sospendono gli effetti nell’attesa di una riconciliazione o di un provvedimento di divorzio.
A seguito di divorzio, invece vengono meno anche i diritti e gli obblighi discendenti dal matrimonio (artt. 51, 143, 149 c.c.), cessa la destinazione del fondo patrimoniale (art. 171 c.c.) e viene meno la partecipazione dell’ex coniuge all’impresa familiare (art. 230 bis c.c.).
Il divorzio si distingue:
- divorzio congiunto, quando c’è accordo dei coniugi su tutte le condizioni da adottare (in questo caso il ricorso è presentato congiuntamente da entrambi i coniugi)
- divorzio giudiziale, quando non c’è accordo sulle condizioni (in questo caso il ricorso può essere presentato anche da un solo coniuge)
Dalla separazione al divorzio devono trascorrere 6 mesi se consensuale, 12 mesi se giudiziale.
Nel caso di specie, la novità introdotta in sede di divorzio è stata la recente sentenza emessa dai giudici di primo grado in cui oltre a stabilire che la potestà genitoriale fosse esercitata da entrambi i genitori in maniera condivisa allo scopo di garantire ai minori un rapporto continuativo ed equilibrato tanto con la madre che col padre, la distribuzione delle vacanze e ferie da passare con i figli e le spese ordinarie e straordinarie a carico di entrambi, ha reso obbligatoria la partecipazione degli ex coniugi al progetto Anthea.
Per meglio chiarire, tale progetto prevedeva un’applicazione telematica utilizzata dalle parti per qualsiasi comunicazione riguardanti i figli minori con la consapevolezza che quanto dichiarato nella piattaforma sarebbe stato 19rappresentando prova ineluttabile ed incontestabile dalle parti.
Di contro, la mancata adesione sarebbe stata liberamente valutata “dal magistrato in caso di decisioni che derivassero da atti e procedimenti attivati a seguito di insorta conflittualità tra i genitori successivamente”.
Le spese dell’ abbonamento annuale rimanevano a carico delle parti.
Un metodo veloce e sintetico per dirimere i conflitti in materia di conflitti familiari.
Sull’argomento consigliamo la lettura
L’affidamento del minore
Con taglio pratico e utili formule, l’opera è un’analisi delle criticità legate all’affidamento del minore.Attraverso il supporto degli orientamenti giurisprudenziali e di consigli operativi, si offrono le soluzioni ai principali quesiti relativi al diritto alla bigenitorialità, all’affidamento in caso di disgregazione del nucleo familiare, all’assegnazione della casa coniugale e all’utilizzo di questa quale forma di tutela della prole.Si affrontano altresì le questioni del mantenimento e dei criteri per la sua determinazione, dell’ascolto del minore e dell’alienazione parentale.Damiano MarinelliAvvocato cassazionista (marinelli@areaconsulenze.it), arbitro e mediatore, docente di diritto privato e di diritto della mediazione e dell’arbitrato presso l’università eCampus e presso corsi attivati dalle università di Padova, Firenze e Siena. È anche formatore accreditato dal ministero della giustizia. È presidente dell’Associazione Legali Italiani (www.associazionelegaliitaliani.it)Luciano Natale VinciAvvocato del Foro di Matera, svolge la professione forense dall’anno 2005, dividendosi tra i due studi di cui è titolare, in Roma e in Policoro (MT). Impegnato nel diritto di famiglia e nella tutela dei minori sin dall’inizio dell’attività professionale, dall’anno 2011 è cultore di Diritto Privato presso l’Università eCampus.Dall’aprile 2016 è Presidente della Camera Minorile Distrettuale della Lucania e vanta la partecipazione, in qualità di relatore, a numerosi convegni in materia giuridica familiare e minorile.
Damiano Marinelli, Vinci Natale Luciano | 2017 Maggioli Editore
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento