Rottamazione cartelle 2016: i casi in cui conviene aderire. Cosa si deve pagare e quando

Redazione 01/12/16
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Come ampiamente noto, il decreto fiscale (qui il testo del decreto) collegato alla Legge di Stabilità 2017 (D.L. n. 193/2016) prevede la rottamazione delle cartelle esattoriali e l’esenzione dagli interessi di mora e dalle sanzioni per tutti i debitori.

Attenzione, però, perché non sarà sempre conveniente aderire alla rottamazione in quanto il limitato numero di rate previsto e la necessità di pagare il 70% della somma entro il 2017 potrebbero essere per molti contribuenti ostacoli non da poco.

Oltre a ciò, una volta che il debitore decide di aderire alla misura rinuncia automaticamente alla difesa per vie legali.

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Ecco di seguito illustrati tutti i casi in cui conviene al debitore aderire alla nuova rottamazione cartelle.

Rottamazione cartelle esattoriali: cosa si deve pagare?

Grazie alla nuova misura di rottamazione delle cartelle di Equitalia che sono state emesse tra il 1° gennaio 2000 e la fine del 2016 viene annunciato uno sconto sulle sanzioni dovute sugli importi e sugli interessi di mora. Tale sconto, però, obbligherà  i debitori a pagare comunque le altre somme.

In ogni caso, infatti, sono dovuti, in aggiunta alla somma di base:

1) gli interessi da ritardata iscrizione al ruolo;

2) le somme maturate a titolo di aggio, da calcolare però solo sul capitale e sugli interessi;

3) le spese per le procedure esecutive;

4) le spese di notifica della cartella.

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L’entità delle somme da pagare

In primis è necessario tenere conto dell’entità della somma da pagare: se, infatti, il debito nei confronti del Fisco è troppo alto, l’esenzione da interessi di mora e sanzioni potrebbe non consentire comunque al contribuente di pagare il proprio debito.

Il numero delle rate

Quanto detto in considerazione soprattutto del fatto che il debitore che decide di aderire alla rottamazione delle cartelle è tenuto a restituire le somme soltanto in 5 rate; l’ultima di esse poi dovrà essere tassativamente versata  entro settembre 2018.

Il  70% dell’importo, poi, andrà comunque pagato entro la fine del 2017. Per questioni di tempo, quindi, la misura (e questa è una delle maggiori critiche rivolte alla manovra) potrebbe rischiare di rivelarsi utile soltanto a chi dispone di maggior denaro.

Prescrizione cartelle esattoriali: ecco a chi conviene

Se nei prossimi mesi le cartelle esattoriali sono a rischio di scadenza, al contribuente converrebbe non aderire alla rottamazione e attendere la prescrizione delle stesse. E’ anche vero che attendere la prescrizione comporta un certo rischio.

Ciò nonostante, il contribuente che già da qualche anno ha ricevuto la cartella di pagamento potrebbe attendere la prescrizione, semplicemente sfruttando gli inevitabili ritardi che seguiranno la chiusura di Equitalia e il conseguente passaggio all’Agenzia delle Entrate-Riscossione.

In questa circostanza, nel caso Equitalia non dovesse inviare solleciti di pagamento prima della scadenza, il debitore non sarebbe più tenuto a pagare nulla.

Rottamazione cartelle: comporta la rinuncia al diritto di difesa

Infine, come anticipato sopra, è da ribadire come chi decide di aderire alla nuova rottamazione rinuncia al diritto di difesa per via giudiziaria contro le cartelle in oggetto. In sostanza, il debitore che accetta lo sconto ammette di aver commesso un illecito e dunque prende anche l’impegno a non contestare quanto richiesto in tribunale.

Una volta inviato il modulo per la domanda di adesione alla rottamazione, i giudizi pendenti decadono (SCARICA QUI IL MODULO PER LA DOMANDA).

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