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In riferimento al futuro delle banche italiane ha mantenuto una posizione netta anche il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, chiarendo come semplificare il tutto ad un mero problema del settore creditizio sia sviante.
Secondo Visco in questo modo, infatti, si riduce la questione e “Non si tiene conto del fatto che la gran parte dei crediti è stata già svalutata nei bilanci dalle banche. Dunque, una buona parte di quei crediti deteriorati possono tornare in bonus. Una volta considerate le svalutazioni già apportate, sono 87 miliardi. E una larga parte di queste sofferenze ha a fronte garanzie importanti”.
Per questo, ha proseguito Visco, la maggior parte delle banche italiane non ha problemi nel trattare lo smaltimento delle sofferenze nel corso del tempo. Pertanto, i problemi che persistono, secondo il governatore, riguardano alcune, specifiche banche.
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Le banche a rischio
Con riferimento alle banche con carenze patrimoniali, il governatore della Banca d’Italia, ha affermato che “Se i problemi di queste banche debbono essere risolti prima, esse dovranno fare i conti con dei valori scontati”.
Nel caso, infatti, venga ipotizzato uno sconto della metà, tenendo conto che già all’inizio di luglio la banca centrale aveva accertato in 15 miliardi l’ammontare delle sofferenze nette, è possibile quantificare l’attuale crisi del settore bancario in circa 7-8 miliardi.
Secondo Visco si tratta sicuramente di una cifra importante, ma che tuttavia non fa parlare “di crisi del sistema di credito italiano”. Secondo il numero uno di Bankitalia, infatti, quello italiano rimane un sistema solido, “un sistema che ha molte banche – ha aggiunto – per le piccole stiamo aspettando che si aggreghino, ed è un sistema che risente di una recessione molto forte e profonda”.
Banche italiane: gli interventi da fare
Tra gli interventi citati dal governatore Visco: nuove azioni per agevolare l’incontro tra domanda e offerta. “Inoltre ci sono interventi, anche eventuali, dei backstop che, se necessario, si possono attuare”.
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Infine, Visco ha citato il fatto che le quotazioni delle banche siano precipitate per via della comune percezione in base alla quale in mancanza di crescita le banche cadono nel caos, visione secondo Visco semplicistica in quanto le difficoltà non attengono all’intero sistema ma soltanto ad alcuni istituti.
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