Esenzione Canone Rai: chi rischia di pagare lo stesso? Come chiedere il rimborso

Redazione 10/06/16
A seguito dell’ufficiale operatività delle nuove modalità di pagamento del canone Rai, direttamente in bolletta, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto attuativo del MiSE che ne regolamenta l’addebito del canone Rai, scatta l’allarme dell’Unione Nazionale Consumatori.

Nello specifico, le polemiche riguardano le procedura di richiesta di esenzione, in quanto le difformità tra quanto indicato dal Fisco e quanto stabilito dal decreto di riforma del canone Rai potrebbero causare problemi ai contribuenti esenti.

Per tutti gli aggiornamenti si consiglia lo

SPECIALE SU CANONE RAI 2016: MODALITÀ DI PAGAMENTO E RICHIESTA DI ESENZIONE

ESENZIONE CANONE RAI: A RISCHIO QUALI CONTRIBUENTI?

Circa la dichiarazione sostitutiva con cui richiedere l’esenzione dal pagamento del canone tv, l’Unione Nazionale Consumatori ha evidenziato come potrebbero esserci errori di addebito per quei contribuenti che hanno trasmesso all’Agenzia delle Entrate il modello di autodichiarazione di mancato possesso di apparecchi televisivi prima del 24 marzo.

Come anticipato, il nodo della questione riguarda la difformità tra quanto stabilito dal decreto attuativo, ossia l’obbligo di utilizzare il “modello approvato dall’Agenzia delle Entrate il 24 marzo e successive modificazioni” , e invece quanto segnalato nelle FAQ delle stesse Entrate.

In base a queste ultime, infatti, si apprende che: “Le dichiarazioni presentate dal 1° gennaio 2016 e anteriormente alla pubblicazione del provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, e quindi su modelli non conformi a quello approvato con il Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate, sono valide a condizione che siano rese ai sensi dell’articolo 47 del DPR 445/2000 e contengano tutti gli elementi richiesti dal modello di dichiarazione approvato per la specifica tipologia di dichiarazione resa”.

UNIONE NAZIONALE CONSUMATORI: come tutelare i contribuenti?

L’Unione Nazionale Consumatori, pertanto, è intervenuta per chiedere al Fisco alcuni chiarimenti circa la precisa posizione dei contribuenti che hanno inviato il modello precedentemente al 24 marzo, considerando anche che la scadenza per la presentazione dell’autodichiarazione di mancato possesso della tv è stata fissata ben 20 giorni prima dell’entrata in vigore del decreto attuativo.

Come ribadito dal segretario UNC, Massimiliano Dona: “Chiunque abbia presentato una dichiarazione esaustiva che contiene tutti gli elementi utili, non può essere costretto a pagare il canone solo perché non ha compilato il modellino appositamente predisposto. Sarebbe un cavillo burocratico assurdo.”

ESENZIONE CANONE RAI NEGATA O ERRONEO ADDEBITO: COME OTTENERE IL RIMBORSO

Potrebbe interessarti anche:

Ulteriore problema riguarda, poi, il fatto che qualora vi sia stato un erroneo addebito del canone Rai in bolletta, il contribuente, teoricamente beneficiario dell’esenzione, per percepire il rimborso dovrà presentare un’aggiuntiva richiesta di esenzione le cui modalità verranno precisate con un nuovo provvedimento dell’Agenzia delle Entrate.

Quest’ultimo deve essere emanato entro 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto ministeriale, perciò entro il prossimo 7 agosto. Si tratta pertanto di tempistiche piuttosto strette dal momento che le prime bollette contenenti l’addebito del canone Rai arriveranno a luglio.

Procedura per chiedere il rimborso

Una volta che è stata presentata la domanda di rimborso, il Fisco procede con l’accertamento dei presupposti della richiesta, trasmettendo all’Acquirente Unico tutte le informazioni necessarie per attuare il rimborso,  a partire dalla cifra della somma da restituire.

Al momento, si sa che l’Acquirente Unico, dalla ricezione della segnalazione del Fisco, ha a disposizione 5 giorni di tempo per avvertire la compagnia elettrica, fornendole le informazioni utili per effettuare il rimborso mediante il Sistema informativo integrato.

Superata questa fase, parte il rimborso vero e proprio che verrà accreditato sulla prima fattura utile o altra modalità a scelta. In ogni caso, qualora la compagnia elettrica non riesca a trasmettere il rimborso è tenuta a farlo presente all’Agenzia delle Entrate, la quale provvederà ad effettuare il pagamento.

Entro quanto tempo deve essere effettuato il rimborso?

Il rimborso deve essere effettuato entro al massimo 45 giorni a partire dal momento in cui la compagnia elettrica ha ricevuto la comunicazione da parte dell’Acquirente Unico.

Redazione

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento