Visti, infatti, gli adeguamenti alla speranza di vita che aumenta, aumentano di conseguenza anche i requisiti per uscire dal mondo del lavoro.
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Di seguito forniamo l’elenco di tutti i requisiti richiesti per l’anno 2016 relativi a:
1) pensione anticipata;
2) pensione di vecchiaia ordinaria e contributiva;
3) pensione lavoro usurante e lavoro notturno;
4) salvacondotto;
5) Opzione Donna;
6) totalizzazione.
1) PENSIONE ANTICIPATA
La pensione anticipata, quella basata sui contributi versati nell’arco della vita lavorativa e non sull’età del lavoratore, nel 2016 sarà accessibile a chi sarà in possesso dei seguenti requisiti:
– 42 anni e 10 mesi di contribuzione, se uomini ;
– 41 anni e 10 mesi di contribuzione, se donne.
Se l’età pensionabile risultasse più bassa di 62 anni, non sarà comunque previsto nessun tipo di penalizzazione percentuale sul trattamento, dal momento che queste decurtazioni sono state cancellate fino al 31 dicembre 2017.
1.2. PENSIONE ANTICIPATA CONTRIBUTIVA
Per quei lavoratori che non hanno contributi versati prima del 1996, avendo l’assegno interamente calcolato attraverso il sistema contributivo, nonché per coloro i quali effettuano il cumulo con la Gestione Separata INPS, oltre ai requisiti sopra descritti, per accedere alla pensione anticipata possono sussistere anche le seguenti condizioni:
– 63 anni e 7 mesi di età;
– almeno 20 anni di contributi;
– pensione non inferiore a 2,8 volte l’assegno sociale.
1.3. PENSIONE ANTICIPATA CON OPZIONE CONTRIBUTIVA
Per coloro i quali, nel 2016, intendano beneficiare dell’Opzione Contributiva, sono richiesti i requisiti che generalmente sono previsti per la pensione di vecchiaia, fatta eccezione per quanto riguarda gli anni di contribuzione, in questo caso fermi a 15.
L’assegno viene calcolato con il metodo contributivo, e non è previsto il raggiungimento di una fascia minima di ammontare della pensione.
Per poter usufruire dell’Opzione Contributiva Dini, è poi necessario essere in possesso di ulteriori requisiti, quali:
– meno di 18 anni di contributi versati prima del 31 dicembre 1995;
– almeno 1 contributo versato prima del 31 dicembre 1995;
– almeno 5 anni di contributi versati dal primo gennaio 1996.
Con riferimento alla generalità dei lavoratori, l’età per la pensione fa eccezione a quella che si prevede per il trattamento di vecchiaia, nelle seguenti circostanze:
– si possiedono 60 anni di età e 15 di contributi, entro il 31 dicembre 2011;
– si possiedono 57 anni di età e 15 di contributi, entro il 31 dicembre 2007.
Viene, così, applicata ad entrambe queste categorie di lavoratori la Salvaguardia dei requisiti, grazie alla quale chi raggiunge il diritto alla pensione con una particolare normativa può accedervi con i vecchi requisiti anche successivamente, quando cioè la legge è variata. Lo stesso vale per il Computo dei contributi nella Gestione Separata.
2) PENSIONE DI VECCHIAIA
Nel 2016 i requisiti per accedere alla pensione di vecchiaia sono uguali per tutti i lavoratori, mentre divergono in base alla categoria a cui appartiene la lavoratrice, e cioè:
– 66 anni e 7 mesi per tutti i lavoratori uomini e per le dipendenti pubbliche donne;
– 65 anni e 7 mesi per le lavoratrici dipendenti del settore privato;
– 66 anni e 1 mese per le lavoratrici autonome;
– assegno di pensione non inferiore a 1,5 volte l’assegno sociale;
– 20 anni di contributi minimi per tutti (15 anni invece per chi fruisce della Deroga Amato).
2.1 PENSIONE DI VECCHIAIA CONTRIBUTIVA
Per coloro che invece non possiedono versamenti contributivi antecedenti al 1996, oppure per coloro i quali effettuano il Cumulo nella Gestione Separata INPS, per accedere alla pensione di vecchiaia nel 2016, i requisiti, oltre a quelli già elencati per la generalità dei lavoratori, sono i seguenti:
– 70 anni e 7 mesi d’età;
– almeno 5 anni di contributi.
Anche in questo caso, non si prevede nessuna soglia minima relativa all’ammontare della pensione.
3) PENSIONE LAVORI USURANTI
Entro la data del 1° marzo 2016, i lavoratori che hanno svolto mansioni usuranti per almeno 7 anni degli ultimi 10 anni di vita lavorativa, e che nel corso del 2016 matureranno i requisiti previsti per chi effettua lavoro notturno oltre le 78 giornate annue, avranno la possibilità di inviare domanda all’INPS.
3.1. PENSIONE LAVORO NOTTURNO
Per chi ha svolto lavoro notturno per almeno 7 anni degli ultimi 10 della vita lavorativa, i requisiti per pensionarsi nel 2016 cambiano a seconda delle giornate di lavoro effettuate nel corso dell’anno e sono i seguenti:
– dipendenti con oltre 78 giornate notturne (oppure 3 ore di lavoro notturno tutto l’anno): età: 61,7; anni di contributi: 35; quota: 97,7.
– Autonomi con oltre 78 giornate notturne (oppure 3 ore di lavoro notturno tutto l’anno): età: 62,7; anni di contributi: 35; quota: 98,7.
– Dipendenti con dalle 72 alle 77 giornate notturne: età: 62,7; anni di contributi: 35; quota; 98,7.
– Autonomi con dalle 72 alle 77 giornate notturne: età: 63,7; anni di contributi: 35; quota 99,7.
– Dipendenti con dalle 64 alle 71 giornate notturne: età: 63,7; anni di contributi: 35; quota: 99,7.
– Autonomi con dalle 64 alle 71 giornate notturne: età: 64,7; anni di contributi: 35; quota: 100,7.
4) SALVACONDOTTO
Dal prossimo anno sarà possibile accedere alla pensione a 64 anni e 7 mesi di età, per tutti i lavoratori che rispettano i seguenti requisiti:
– erano in possesso, alla data del 31 dicembre 2012, di 35 anni di contributi e 60 anni di età, se lavoratori del settore privato;
– erano in possesso, alla data del 31 dicembre 2012, di 20 anni di contributi e 60 anni di età, se lavoratrici del settore privato.
5) OPZIONE DONNA
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L’Opzione Contributiva Dini non è uguale all’Opzione Contributiva Donna: in questo caso, infatti, nonostante il trattamento si computi ugualmente tramite il sistema contributivo, i requisiti richiesti cambiano. Nello specifico, avrà la possibilità di pensionarsi chi, entro il 31 dicembre 2015, ha raggiunto:
– 57 anni e 3 mesi di età, se lavoratrice dipendente;
– 58 anni e 3 mesi di età, se lavoratrice autonoma;
– 35 anni di contribuzione.
Ai fini della decorrenza del trattamento, bisognerà attendere una finestra di 12 mesi, per le lavoratrici dipendenti, e invece di 18 mesi per quelle autonome. Su eventuali proroghe all’Opzione ancora non vi sono notizie certe dal momento che, entro il 30 settembre 2016, dovrà uscire un’attenta valutazione circa l’eventuale disponibilità di ulteriori risorse per allungare il regime.
6) TOTALIZZAZIONE
Per pensionarsi nel 2016, sommando la contribuzione posseduta in più gestioni, gratuitamente, bisogna risultare in possesso dei seguenti requisiti:
– 40 anni e 7 mesi di contributi;
– o alternativamente, 65 anni e 7 mesi di età ed almeno 20 anni di contributi.
L’assegno viene comunque calcolato con il sistema contributivo, fatta eccezione per il caso in cui non sia maturato un autonomo diritto alla pensione in una Gestione INPS.
Anche in questo caso, infine, è applicata la finestra per la decorrenza della pensione.
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