Potrà altresì godere di una maggiore flessibilità per l’Iva agevolata al 2% chi acquista una nuova prima casa, anche nel caso in cui non sia stata prima ceduta quella vecchia a condizione comunque che la vendita sia fatta entro un anno.
Novità anche sul fronte delle esenzioni per le cooperative edilizie che verranno applicate anche alle abitazioni concesse a studenti universitari che siano soci assegnatari della coop, anche nel caso in cui la loro residenza è da un’altra parte.
RIDUZIONE IMU E TASI CANONE CONCORDATO
Quanto alla prima novità introdotta con l’emendamento, l’applicazione dello sconto sul pagamento delle imposte sulla casa per chi accetta il canone “calmierato”, avverrà solo nelle città che hanno un’elevata “tensione abitativa”. La riduzione equivarrà ad un tetto del 4 per mille alla somma di Imu e Tasi, di modo da riuscire a far sì che i canoni concordati recuperino il vantaggio fiscale azzerato nel corso degli ultimi tre anni.
ESENZIONE IMU E TASI SECONDE CASE IN COMODATO
L’altro tema riguarda invece l’esenzione dall’Imu e dalla Tasi per le seconde case che sono date in comodato gratuito a genitori o figli. Ad oggi il testo stabilisce due condizioni che limitano il beneficio a vantaggio soltanto di un’esigua platea di contribuenti.
La persona che concede l’immobile gratuitamente ai genitori o ai figli, ossia il comodante, per evitare di pagare l’imposta è tenuto, da un lato, ad aver utilizzato la casa in oggetto come abitazione principale nel corso dell’anno 2015, dall’altro, non deve invece possedere nessun altro immobile abitativo in tutto il territorio italiano.
L’esenzione inoltre è considerata valida limitatamente alle abitazioni non di lusso, vale a dire quelle escluse dalle categorie catastali A/1, A/8 e A/9.
Si tratta di condizioni limitanti volte a scongiurare il fenomeno di concessioni in comodato fittizie, che rimangono quindi soltanto su carta, nel tentativo magari di rendere esenti le case che si possiedono al mare o in montagna. Questi paletti, tuttavia, come detto, limiteranno il beneficio a ben pochi proprietari: non dovranno pagare Imu e Tasi solo coloro che concedono la propria casa ai figli o ai genitori, andando ad abitare in affitto in quanto non è ammesso, ai fini dell’esenzione, il possesso di “un altro immobile ad uso abitativo in Italia”.
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