Il bando sarà emanato entro il 1° dicembre 2015 e le assunzioni previste entro Settembre 2016. Vi potranno accedere solo i candidati in possesso dell’abilitazione, come indicato all’articolo 110 della legge 107/2015: “A decorrere dal concorso pubblico di cui al comma 114, per ciascuna classe di concorso o tipologia di posto possono accedere alle procedure concorsuali per titoli ed esami, di cui all’articolo 400 del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, come modificato dal comma 113 del presente articolo, esclusivamente i candidati in possesso del relativo titolo di abilitazione all’insegnamento e, per i posti di sostegno per la scuola dell’infanzia, per la scuola primaria e per la scuola secondaria di primo e di secondo grado, i candidati in possesso del relativo titolo di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità”.
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Si evince dunque che sono previste due classi concorsuali, di cui una è appunto per sostegno e dove i candidati devono essere in possesso non solo dell’abilitazione ma anche di una specializzazione; l’altra è invece dedicata al posto comune. Sono chiaramente esclusi i docenti di ruolo.
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I 180 giorni non verranno considerati come requisito d’accesso ma saranno considerati un titolo valutabile per la composizione della graduatoria dopo le prove selettive. Ciò è chiaramente espresso nell’articolo 114 della legge 107/2015 (VAI AL TESTO): “Limitatamente al predetto bando sono valorizzati, fra i titoli valutabili in termini di maggiore punteggio:
a) il titolo di abilitazione all’insegnamento conseguito a seguito sia dell’accesso ai percorsi di abilitazione tramite procedure selettive pubbliche per titoli ed esami, sia del conseguimento di specifica laurea magistrale o a ciclo unico;
b) il servizio prestato a tempo determinato, per un periodo continuativo non inferiore a centottanta giorni, nelle istituzioni scolastiche ed educative di ogni ordine e grado.”
Non sono previsti nella legge dei posti per i docenti che hanno già 36 mesi di servizio, questione spinosa sulla quale sta già intervenendo l’Anief. Una volta concluso il concorso le modalità di accesso resteranno le medesime del passato. Tra il 2016 e il 2018 i docenti saranno presi per metà nelle Graduatorie di Merito (tramite il concorso, appunto) e per metà tramite la Graduatoria ad esaurimento.
Inoltre un altro punto fondamentale previsto dalla Buona Scuola è che i docenti saranno sottoposti ad un periodo di formazione e di prova, oltre che da una valutazione del dirigente scolastico, e solo l’effettivo superamento di tali prove confermerà la loro immissione in ruolo. L’obiettivo del Miur, e dunque anche quello del concorso, è quello di ristabilire un ciclo ‘naturale’; lo stesso Premier Matteo Renzi afferma che “i primi risultati potranno già essere verificati tra un anno, mentre fra tre la legge sarà a regime”.
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