Il Presidente del Consiglio, Renzi, ha presentato il testo sottolineando come”per la prima volta nella storia repubblicana con il nostro Governo le tasse vanno giù”.
Tra gli interventi segnalati: il bonus da 80 euro, la riduzione di Tasi e Imu , il taglio dell’Ires e dell’Irpef previsti per i prossimi anni. In riferimento al taglio dell’Ires, la tassa sui profitti delle imprese, ne è stato annunciato l’anticipo rispetto alla disposizione iniziale, prevista dal 2017, già a partire dal prossimo anno. Il tutto, però, ha precisato Renzi dipende dall’accoglienza o meno “della clausola dei margini sull’emergenza migranti”. “Saremo ben felici – ha commentato il premier – di usarla per l’Ires e per ulteriori interventi sull’edilizia scolastica”.
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Annunciati anche i tanto attesi interventi sui “minimi per le Partite Iva” che hanno fatto parlare di “una sorta di Jobs Act per i lavoratori autonomi” ha detto Renzi. Confermati i cosiddetti super-ammortamenti: le imprese, infatti, che decideranno di investire in macchinari rinnovati potranno beneficiare di un ammortamento del 140% del rispettivo valore.
Cancellate poi le tasse sulla prima casa, e in programma si delinea una manovra straordinaria di efficientamento energetico ed edilizio sulle case popolari.
In riferimento alle coperture, 17 miliardi dovrebbero servire per le clausole di salvaguardia, oltre 4 miliardi per l’abolizione della tassa sulla casa e infine altri 6 miliardi per ulteriori interventi espansivi, tra cui la proroga parziale della decontribuzione sulle nuove assunzioni a tempo indeterminato, l’anticipo del taglio dell’Ires, il finanziamento delle spese indifferibili.
Intorno ai 13 miliardi dovrebbero, dunque, assestarsi le coperture finanziarie. La manovra invece, complessivamente, potrebbe raggiungere i 30 miliardi, a seconda della partita Ue. Qualora l’aggiuntiva clausola di flessibilità relativa alla questione-migranti fosse accettata, infatti, potrebbero essere sfruttati in deficit ulteriori 0,2 punti del prodotto interno lordo, con un rapporto finale dell’indebitamento pari al 2,4% del Pil.
Ora si attende, per l’approvazione definitiva del testo, l’esame del Parlamento e di Bruxelles. Ci sarà tempo fino a novembre per ricever il via libera da parte dell’Europa. Intanto, però, in relazione alla cancellazione della tassa sulla prima casa, si è già fatta sentire, con parere avverso, la Commissione europea che ha invitato il Governo a far slittare la tassazione dal lavoro ai consumi, alla proprietà e al capitale.
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