Seconda la linea programmatica stabilita, infatti, i collegi docenti devono comunicare entro il 15 ottobre l’ordine di priorità dei campi di potenziamento, con contestuale collocazione dei dati al SIDI nel quale sono già stati inseriti, entro il 5 ottobre, quelli concernenti la classe di concorso dell’esonero o semiesonero dei Collaboratori del Dirigente scolastico.
Le successive fasi attengono, invece, agli USR, i quali, non avendo nulla a che fare con il POF triennale, sono tenuti a concludere i rispettivi lavori entro il 20 novembre. In caso di eventuali ritardi, questi non saranno comunque collegati alla nota del Miur sul rinvio del PTOF triennale.
Sono state sollevate, però, soprattutto da parte dei precari, alcune incertezze circa la confusione che la nota del Miur ha generato tra POF 2015/16 e PTOF triennale, che sarà invece di pertinenza dell’offerta formativa per il triennio 2016/18.
La fase C delle assunzioni, si precisa, attiene esclusivamente al POF 2015/16 e la data di scadenza del 15 ottobre rimane ad oggi confermata. Per questo motivo, è stata avanzata alle scuole la richiesta di indicare il fabbisogno di organico per il potenziamento basandosi su macroaree disciplinari.
L’assegnazione, quest’anno, sarà vincolata dall’incrocio tra le richieste fatte dalle scuole e le disponibilità di personale assunto nella fase C. In fase di prima attuazione, i posti per il potenziamento si presentano indipendenti dal PTOF; come precisato da Max Bruschi, ispettore Miur : “Dal comma 95 si evince che è a decorrere dall’anno scolastico 2016/17 che i posti per il potenziamento confluiranno nell’organico dell’autonomia”.
POF 2015/16 e PTOF triennale rimangono, dunque, due procedure tra loro ben distinte. E gli eventuali rinvii dell’avvio della fase C rimangono soltanto voci “improbabili”, come riferito in un tweet ieri sera dalla stessa segreteria dell’Onorevole Davide Faraone, per voce di Marco Campione che ha anche precisato: “Scuole indicano ora fabbisogno potenziamento e POF triennale a gennaio. #labuonascuola non si ferma “.
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Contro una simile posizione si è schierato, invece, il sindacato Anief – Associazione Sindacale Professionale, che in un comunicato valuta lo slittamento come “un’ammissione sull’impossibilità di completare nell’anno in corso le complesse procedure di attuazione della riforma, ad iniziare dall’organico potenziato”.
“Perché è evidente – si legge nel comunicato -che non possono essere completate le schede SIDI, relative alle aree di docenza da indicare come necessarie per attuare l’offerta formativa maggiorata prevista dalla stessa riforma. E ciò avverrà nonostante la Legge 107/15 (Buona Scuola) preveda che il piano dell’offerta formativa doveva essere pubblicato in tempi ristretti, in quanto propedeutico per una serie di attività centrali per l’esito della stessa riforma”.
“È una realtà sconfortante, che inevitabilmente mette in seria discussione pure le 55mila assunzioni della fase C”, conclude l’Anief.
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