Riforma pensioni 2015: Boeri, ecco i cinque punti di partenza

Redazione 09/07/15
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Riforma pensioni 2015, finalmente si comincia a parlare di qualcosa di concreto. Ieri, il presidente dell’Inps Tito Boeri ha presentato quelli che dovrebbero essere i punti fondamentali di una revisione del sistema previdenziale.

Insomma, infischiandosene di tutte le critiche ricevute nelle ultime settimane, Boeri ha tirato dritto per la propria strada, cercando di essere sempre più ispiratore e cardine di quella contro riforma Fornero auspicata da tutti i pensionati e, soprattutto, da quanti sono in attesa di maturare i fatidici requisiti.

Dopo un periodo di silenzi che avevano suscitato più di qualche preoccupazione, infatti, pareva che la riforma pensioni potesse finire nel dimenticatoio anche per il 2015. Come se non bastasse, ci si era messo di mezzo anche il referendum greco, a sconsigliare iniziative tali da pregiudicare anche solo in parte i conti pubblici.

E invece, il numero uno dell’istituto previdenziale ha deciso di divulgare quelli che, a suo avviso, sarebbero i punti essenziali di una buona riforma delle pensioni.

Si tratta di un programma ad ampio raggio che copre tutte le fasce potenzialmente interessate di un riassetto al sistema previdenziali: i pensionati di domani e, ovviamente, quelli di oggi.

Paracadute per i 55enni 

La situazione degli over 50 rimasti senza lavoro rappresenta certamente uno dei casi di maggiore pericolosità sociale, specie dopo l’ondata di esodati che ha travolto le fasce lavorative. Così, lo scopo è quello di creare una rete di protezione che possa aprire la strada a una separazione tra previdenza e assistenza.

In aggiunta, si prevede di correggere la mancata previsione di prestazioni minime per chi non abbia altri redditi e non possa posizionarsi al di sopra della soglia di povertà.

Unificare le pensioni

Le prestazioni in regimi differenti o gestioni separate, dovranno essere riunite. Finirebbero così di essere un problema le ricongiunzioni onerose, che spesso finiscono per penalizzare quei lavoratori che hanno cambiato più posti nel corso della propria carriera.

Basta favoritismi

Boeri ha parlato apertamente dell’intenzione di porre fine a privilegi ingiustificati di certe categorie, nello specifico i vitalizi dei parlamentari che andranno anche resi più trasparenti e accessibili ai cittadini nella loro composizione, anche a fini comparativi con gli altri pensionati.

Uscita elastica

Si dovrà introdurre, da ultimo, il principio di una flessibilità sostenibile, con la possibilità di spalmare i propri contributi su più anni, di modo che coloro che vanno in pensione prima potrà accedere sì al pensionamento anticipato, ma con una riduzione dell’assegno mensile per ogni anno in meno lavorato. La finalità di questo strumento sarebbe anche quella di favorire il turnover in periodo di alta disoccupazione giovanile.

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