E’ stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale di lunedì primo giugno il decreto datato 30 gennaio – sì, gennaio – 2015, emanato dal Ministero del Lavoro di concerto con i pari grado dell’Economia e delle Funzione Pubblica.
Dunque, un provvedimento che reca, in calce, le firme di Giuliano Poletti, Pier Carlo Padoan e Marianna Madia, tre dei ministri certamente più importanti e influenti dell’esecutivo di Matteo Renzi, a testimoniare la rilevanza dell’atto pubblicato nella Gazzetta nei giorni del ponte per la festa della Repubblica.
In previsione della partenza, dal prossimo primo luglio 2015, del Durc online, il governo ha finalmente diffuso il testo con le indicazioni che riguardano le ultime novità e semplificazioni in materia di regolarità contributiva.
Soggetti abilitati
Si tratta di coloro che hanno i crismi per l’abilitazione per effettuare la verifica di regolarità contributiva secondo le nuove disposizioni:
a) i soggetti di cui all’art. 3, comma 1, lettera b), del decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207;
b) gli Organismi di attestazione SOA;
c) le amministrazioni pubbliche concedenti, anche ai sensi dell’art. 90, comma 9, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81;
d) le amministrazioni pubbliche procedenti, i concessionari ed i gestori di pubblici servizi che agiscono ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445;
e) l’impresa o il lavoratore autonomo in relazione alla propria posizione contributiva o, previa delega dell’impresa o del lavoratore autonomo medesimo, chiunque vi abbia interesse;
f) le banche o gli intermediari finanziari, previa delega da parte del soggetto titolare del credito.
Secondo quanto stabilito dal decreto uscito in Gazzetta, questi sono i soggetti in grado di “verificare in tempo reale, con le modalità di cui all’art. 6, la regolarità contributiva nei confronti dell’INPS, dell’INAIL e, per le imprese classificate o classificabili ai fini previdenziali nel settore industria o artigianato per le attività dell’edilizia, delle Casse edili. La verifica e’ effettuata nei confronti dei datori di lavoro e dei lavoratori autonomi”.
Requisiti
A cosa serve il Durc? Il documento attesta la regolarità dell’impresa nel versamento dei contributi, sia riguardo i lavoratori subordinati che per quelli assunti con contratto di collaborazione, o ancora i pagamenti dovuti ai lavoratori autonomi nei termini di legge.
In proposito, il decreto sulle semplificazioni ricorda che il soggetto contribuente rientra nei canoni di regolarità nei casi in cui siano state concesse rateazioni da Inps, Inail o Casse, oppure in caso di pagamenti sospesi per disposizioni di legge, o qualora si sia in presenza di crediti in fase amministrativa oggetto di compensazione o in pendenza di contenzioso, o affidati per il recupero agli Agenti della Riscossione.
Le proteste
In proposito della regolarità, negli ultimi giorni dall’Inps sono partite migliaia di notifiche di preavviso di regolarità contributiva relativa al Durc interno. A farsi carico delle rimostranze, il Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti sul lavoro, che per opera di una lettera firmata dal proprio presidente Marina Calderone.
Ad avviso dei consulenti, gli archivi informatici dell’Inps sono obsoleti ma proprio in virtù delle opzioni sui requisiti di cui sopra, molte aziende non risultano in regola erroneamente, a causa di dati non aggiornati negli archivi Inps.
“Sarebbe stato quanto mai opportuno prima di fare le verifiche informatiche interne sugli archivi, aggiornarli e poi inviare le Pec di notifica alle aziende”.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento