Il decreto Milleproroghe 2015 è legge: testo definitivo e novità

Il decreto Milleproroghe 2015 è legge dello Stato. il Senato ha approvato il testo che rinvia numerose scadenze, in larga parte alla fine del prossimo anno, con 156 voti a favore, 78 no e un’astensione.

Si è resa necessaria, per convertire il decreto in legge, la questione di fiducia, così come già avvenuto alla Camera, nonostante i vari richiami delle opposizioni, che hanno sottolineato l’abuso del governo di questa facoltà, chiedendo anche un intervento del presidente della Repubblica Mattarella.

Nonostante le polemiche, però, la maggioranza non si è scomposta e ha accordato la propria approvazione al decreto Milleproroghe, dopo il primo via libera della settimana scorsa, avvenuto alla Camera dei deputati.

Dal momento che nessuna modifica è stata apportata al testo in commissione a palazzo Madama, allora, quello di oggi è l’ok definitivo al testo, arrivato ormai agli sgoccioli della scadenza: al termine della settimana, infatti, le previsioni legislative sarebbero decadute in mancanza dell’approvazione conclusiva del suo iter parlamentare. Dunque, ecco le ragioni dell’accelerazione impressa tra commissione e aula.

Le proroghe del decreto

Regime dei minimi. Confermato il ripristino del vecchio regime per i contribuenti minimi, in vigore fino allo scorso 31 dicembre e poi sostituito dalla nuova imposta al 15%. Le partite Iva al di sotto dei 30mila euro che apriranno nel 2015 potranno optare per il sistema impositivo precedente, con imposta fissa al 5%. Tetto a 5 anni, con limite a 35 di età.

Split payment. Sale dal 10% al 20% dell’importo contrattuale l’anticipo del prezzo per appaltatore. Ciò dovrebbe attenuare gli effetti dello split payment, introdotto con la legge di stabilità 2015.

Accise. Chi subisce un furto verrà esentato dall’accisa sugli alcolici. Resta possibile rivalersi sul responsabile del reato. La prescrizione è valida fino alla fine del 2017.

Caf. Slitta di un anno l’attuazione dei requisiti minimi richiesti ai Caf: i requisiti sul numero i di dichiarazioni trasmesse decadranno dalle annualità 2016, 2017 e 2018.

Sindaci. I primi cittadini che spiccheranno per lotta all’evasione, si potranno vedere riconoscere dallo Stato il 100% della quota riconosciuta a valere sulle somme riscosse nella lotta contro i mancati pagamenti di imposte.

Sistri. Continua il doppio binario per altri dodici mesi: le sanzioni effettive per i ritardatari partiranno solo dal 2016.

Estero. Fino al 2017, son in vigore gli incentivi fiscali per il rientro di cervelli in fuga: redditi di lavoro dipendente, d’impresa e autonomo concorrono alla formazione della base imponibile ai fini dell’imposta sul reddito al 20% per le donne e al 30% per gli uomini.

Sfratti. Quattro mesi di respiro per le situazioni a sfratto imminente, con possibilità per i giudici di disporre la sospensione dell’esecuzione del provvedimento di allontanamento dall’abitazione.

Giudici di pace. Spostato al prossimo 30 luglio 2015 il termine per la chiusura defiinitiva degli uffici dei giudici di pace. Entro quella data, i Comuni potranno richiedere il mantenimento della struttura.

Processi. Il via al processo digitale amministrativo viene prorogato al prossimo primo luglio.

Avvocati. La riforma dell’esame avvocato viene prorogata al 2017. Rimarrà possibile utilizzare i Codici commentati anche nelle prossime due sessioni.

Fisco locale. Ok alla sanatoria per le delibere in ritardo sulla Tari, mentre l’Imu secondaria viene rinviata al 2016. Comuni ed enti possono continuare a riscuotere i proventi sull’occupazione del suolo pubblico e quella sulla pubblicità.

 

 Il testo definitivo del decreto Milleproroghe 2015

Francesco Maltoni

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