Ecco l’ISEE, pronto il decreto con la DSU

Redazione 17/11/14
Conto alla rovescia ampiamente iniziato per l’entrata in vigore della riforma dell’ISEE da inizio gennaio 2015, il ministro del Lavoro Giuliano Poletti annuncia ufficialmente di aver firmato il decreto con la DSU, la dichiarazione sostitutiva unica. Il provvedimento è l’ultimo passaggio che manca per far diventare operativo il nuovo Isee, indicatore della situazione economica equivalente, e sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale lunedì prossimo, 17 novembre.

Il presente articolo è firmato da Barbara Weisz, autrice del volume in corso di pubblicazione per Maggioli Editore: “Guida al nuovo ISEE. Le novità per famiglie, enti pubblici e amministrazioni locali”.

Contiene di fatto il modello di dichiarazione che il contribuente deve presentare quando chiede l’accesso a una prestazione sociale, quando quindi ha bisogno dell’ISEE (i casi più comuni: iscrizione all’asilo, all’università, prestazioni socio assistenziali, mensa scolastica). La DSU è molto cambiata rispetto all’attuale versione: meno spazio all’autodichiarazione, ci sono una serie di informazioni, come quelle relative al reddito, che l’INPS chiede direttamente all’Agenzia delle Entrate.

Come si calcola il nuovo ISEE

L’ISEE viene calcolato, alla fine, dall’INPS, sulla base dei dati forniti dal contribuente e di quelli presenti negli archivi fiscali e contributivi. L’obiettivo della riforma, spiega il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, è quello «di identificare meglio le condizioni di bisogno della popolazione, consentendoci allo stesso tempo di contrastare le tante pratiche elusive ed evasive, purtroppo ancora diffuse nel nostro paese». L’indicatore è stato affinato per rispondere meglio alla realtà, nel reddito sono state incluse nuove voci (la cedolare secca, assegni di mantenimento effettivamente percepiti, trattamenti assistenziali), il patrimonio viene valorizzato prendendo a riferimento l’imponibile IMU, più alto rispetto alla vecchia ICI, con una maggior aderenza ai valori di mercato degli immobili. Il contribuente è tenuto ad autodichiarae il possesso di beni di lusso. Tutti questi dati vengono differentemente pesati (a grandi linee, il reddito conta al 100%, il patrmonio al 20%), e infine parametrati a un coefficiente che varia con la composizione del nucleo familiare. Ne deriva appunto, l’ISEE, non a caso chiamato anche Riccometro, proprio per la sua capacità di misurare la ricchezza effettiva.

La riforma come detto sarà in vigore dal primo gennaio. A quel punto, tutti coloro che si iscrivono a una prestazione per la quale serve l’ISEE, dovranno compilare la nuova DSU. Attenzione: significa che da gennaio le DSU compilate con le vecchie regole non saranno più valide, quindi per chiedere nuove prestazioni il contribuente deve ripresentare la dichiarazione.  A regime, la DSU vale poi per l’intero anno, fino al 15 gennaio dell’anno successivo.

Come sarà la DSU

La dichiarazione si compone di un Modello Mini, formato da due moduli, che serve per la maggioranza delle prestazioni, e ci sono poi altri sei Moduli aggiuntivi da utilizzare per particolari rpestazioni o composizioni del nucleo familiare (prestazioni per il diritto allo studio universitario, prestazioni per minorenni in caso di genitori non sposati e non coniugati fra loro, prestazioni socio assistenziali di ricovero, prestazioni per persone con disabilità, prestazioni connesse ai dottorati di ricerca, presenza nel nucleo familiare di persone non autosufficienti, persone esonerate dalla dichiarazione dei redditi).

Un’altra novità, è la possibilità di compilare una nuova dichiarazione, l’ISEE corrente, in corso di validità di una precedente, nel caso in cui si verifichi una variazione rilevante della situazione economica (come la perdita del lavoro).

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