Obiettivo del provvedimento è quello di continuare sul sentiero degli interventi che negli ultimi anni hanno cercato di aumentare la semplificazione delle procedure, sia dal punto di vista dell’edilizia che da quello prettamente urbanistico e paesaggistico.
A tal proposito, sono state introdotte alcune norme che spingono verso l’attenzione particolare alla riqualificazione e la rigenerazione dell’edificato, così come la valorizzazione dell’esistente e il riutilizzo del suolo, senza ulteriori e inutili occupazioni.
Attesa novità, quella che consente di avviare i lavori domestici solo presentando la dichiarazione e la certificazione tecnica che l’intervento non coinvolgerà parti strutturali.
In aggiunta, anche per il via ai lavori “importanti” importanti modifiche: largo, in particolare, alla Scia, destinata a sostituire la vecchia Dia tranne che in qualità di sostituzione del permesso effettivo.
Anche la destinazione d’uso, capitolo sempre al centro delle attenzioni dei professionisti tecnici, hanno conosciuto alcune significative misure innovative, come la possibilità di assegnare un edificio a differente categoria funzionale, che sia residenziale, turistico-ricettiva, produttiva, commerciale o rurale.
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