Manca ancora un passaggio e poi il primo ostacolo – l’approvazione alla Camera – per il decreto che riforma la pubblica amministrazione, sarà alle spalle. Quindi, tutto sarà messo nelle mani del Senato, che avrà pochissimi giorni per dare la luce verde al testo per la pubblicazione in gazzetta.
Come si vede, dunque, tappe serrate attendono il decreto, e solo la prima curva è veramente superata. Del resto, nelle ultime ore è apparso chiaro come anche le certezze più granitiche, in queste fasi concitatissime in Parlamento, possono sgretolarsi in pochi minuti. E’ quanto si è temuto proprio per il decreto di riforma della Pubblica amministrazione, dopo che in Commissione Bilancio volontà politica e ragionieri dello Stato si sono scontrati sugli obiettivi della riforma.
A quanto pare, però, il testo andrà avanti nonostante tutto, visto l’ok ricevuto in nottata dalla Camera dei deputati. Sul tavolo, come noto, molte novità sia per i dipendenti pubblici che per le pensioni.
Dipendenti pubblici
Confermata la mobilità volontaria per quei dipendenti che abbiano figli al di sotto dei tre anni oppure affetti da disabilità grave. Rimane anche il limite di trasferimento entro il raggio di 50 chilometri per i dipendenti ritenuti in eccesso negli organici degli enti.
A definire la possibilità di ricorrere al turnover – e dunque alle nuove assunzioni nell’apparato statale – non saranno più i ruoli lasciati scoperti da eventuali uscite, ma si prenderanno in considerazione anche i parametri economici e la capacità di spesa delle amministrazioni.
Contratti a termine: sì alla somministrazione di rapporti a tempo determinato negli enti pubblici, ma solo negli enti che non abbiano ecceduto i limiti di spesa e abbiano un bilancio in salute.
Pensioni
Quota 96 in pensione dal primo settembre: a questo punto, malgrado le perplessità della Ragioneria di Stato, sono davvero contati i giorni entro cui gli interessati potranno inviare domanda per accedere ai 4mila posti riservati a quei docenti e dipendenti Ata che nel 2012 non hanno potuto abbandonare il lavoro per la svista nella legge Fornero.
Sui trattenimenti in servizio, nuove eccezioni. Se a livello generale viene disposto che non si potrà rimanere in servizio oltre il raggiungimento dei requisiti da parte degli statali, magistrati e militari godranno di un anno di vecchio regime: per loro, le disposizioni entreranno in vigore solo a fine 2015.
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