Esodati, il testo unico approvato alla Camera. Tutti salvi nel 2015?

Redazione 04/07/14
Con l’approvazione alla Camera del nuovo testo unico esodati, si chiude la prima tappa del provvedimento che dovrebbe trarre in salvo i primi 32mila recuperati dal governo Renzi.

Quello che ha ottenuto in nottata l’ok di Montecitorio è, infatti, il primo testo di legge varato dall’esecutivo in carica nei riguardi dei lavoratori esclusi dal welfare in seguito alla riforma Fornero di fine 2011.

Dopo una lunga discussione protrattasi per quasi due intere giornate alla Camera, i deputati hanno dato l’ok alla proposta sostenuta con forza dal ministro Poletti, con 245 voti a favore, un contrario e 80 astenuti.

Nel pomeriggio di giovedì, si era concluso l’esame di tutti gli emendamenti, una settantina, che hanno ottenuto il niet generale da parte dell’aula: la proposta di legge, dunque, unificata nelle indicazioni di vari testi presentati nei mesi scorsi, ha così passato indenne il vaglio del primo ramo parlamentare.

Ora, per assicurare ai 32mila e 100 esodati coinvolti l’accesso alla pensione tanto atteso, servirà solo la conferma del testo anche al Senato, ma, ormai, dovrebbe trattarsi di una formalità.

Molto animato, comunque, il dibattito nel corso dell’esame a Montecitorio, con i vari esponenti dei partiti a fronteggiarsi su alcune questioni irrisolte, prima tra tutte quella dei Quota 96 della scuola. In proposito, gli emendamenti per la loro salvaguardia sono stati ritirati, dal momento che in aula il presidente della Commissione Bilancio Francesco Boccia ha assicurato che le coperture si sono trovate per un emendamento libera tutti nel decreto di riforma della PA.

Cosa prevede il nuovo ddl esodati

La tutela del welfare viene allargata anche ai lavoratori rimasti senza lavoro tra il 2007 e il 2011 anche da contratti a termine. Dunque, non si limita la protezione ai soli soggetti assunti a tempo indeterminato.

La salvaguardia assicura una copertura fino al 6 gennaio 2016, data entro cui si prevede che tutti gli interessati abbiano raggiunto  l’età pensionabile come da nuovi requisiti.

Le 32mila posizioni derivano in gran parte da quelle aperte nei precedenti decreti – in particolare la spending review del 2012 – e poi rimasti inutilizzati.

L’impegno del governo è quello di chiudere una volta per tutte la questione esodati con la prossima legge di stabilità 2015, che verrà discussa in parlamento nella parte finale dell’anno. “Impegni strutturali”, così il ministro Poletti ha definito le misure che arriveranno in autunno.

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