La misura, durata tutto il 2013, è stata confermata nel testo della legge di stabilità approvato lo scorso 27 dicembre anche per tutto il 2014, con fasce di bonus a scalare fino al 2016, quando torneranno alle quote base.
Tra le condizioni per accedere agli sconti, però, è da sempre presente quella della ristrutturazione dell’immobile, che dovrebbe incentivare il ricorso alla riqualificazione energetica del vano, oppure all’acquisto di nuovi elettrodomestici o mobili da incasso o comunque di grandi dimensioni.
Nello specifico, per mobili ed elettrodomestici la detrazione fiscale ammonta al 50%, mentre per il rinnovamento “green” dell’immobile, le agevolazioni ammontano al 65% per l’anno in corso, al 50% per il 2015 e tornerà al 36% dal 2016.
Riguardo il bonus ristrutturazioni, che è invece lo sconto che ha dato vita a questa nuova ondata di agevolazioni nell’edilizia, la quota rimane della detrazione Irpef rimane al 50% per il 2014 e il 40% per l’anno prossimo, poi, dal 2016, si torna al 36%.
Ora, però, le Entrate hanno confermato che la condizione di legare il bonus elettrodomestici o energia alla ristrutturazione, non va inteso per i lavori di piccola entità, come stabilisce la Circolare 29 del 2013, emanata dall’Agenzia delle Entrate.
Il documento dell’ente guidato da Attilio Befera ha ristretto la lista ai soli lavori che rientrano almeno nella manutenzione straordinaria, come restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, calamità naturali o fabbricati sotto recupero edilizio.
Diverso, invece, il discorso per la manutenzione ordinaria, che prevede il riconoscimento delle agevolazioni in termini di bonus mobili solo qualora, a essere oggetto dell’intervento, siano le parti comuni dei condomìni.
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