Il decreto ha suscitato grande scalpore a seguito della mancata copertura di tutto il gettito di cui i Comuni dovranno disporre per esentare l’intera seconda rata Imu alle fasce già risparmiate della rata di giugno, e, nella fattispecie, prime case, capannoni agricoli e edifici rurali.
L’allarme lanciato dal ministro Saccomanni il mese scorso, però, si è rivelato fondato: il governo non è riuscito a reperire tutte le risorse necessarie e ha disposto il pagamento della rata – per il 40% del dovuto – in quei Comuni dove i Consigli abbiano deliberato l’innalzamento dell’aliquota nell’arco del 2013.
A conti fatti, si tratta di 873 Comuni coinvolti, per un totale di oltre 3 milioni di abitazioni: l’acconto, secondo i calcoli della Cgia di Mestre, oscillerebbe tra i 71 e i 104 euro.
Vai al testo del decreto conguaglio Imu
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento