Dopo alcuni consulti flash a giuristi e improvvisazioni da togati, i telegiornali hanno potuto confermare in diretta che la pena non cambierà, nonostante il rinvio ad altra Corte di Appello per ridefinire l’entità dell’interdizione dai pubblici uffici. Insomma, la condanna è definitiva e da questa Berlusconi non può più scappare.
Restano da capire i tempi entro cui questa diventerà eseguibile. Innanzitutto, la sua efficacia dovrebbe arrivare entro l’autunno. Ottobre è il mese più indicato per fare scattare l’ordinanza, che conterrà le comunicazioni al condannato da parte del procuratore capo Edmondo Bruti Liberati. Fino al 16 settembre, infatti, la pratica sarà congelata, anche se già stamattina gli atti della Cassazione potrebbero essere girati al Tribunale milanese.
Ammesso che i quattro anni scenderanno a uno per effetto della legge sull’indulto approvata dal governo Prodi, a questo punto, a Berlusconi restano due opzioni. Vista la sua età di ultrasettantenne, è quasi impossibile che per lui si aprano le porte del carcere; allora, rimane da sapere se verrà chiesto l’affidamento ai servizi sociali o se, in alternativa, propenderà per gli arresti domiciliari.
Insomma, da una parte la reggia di Arcore, dall’altra la pubblica gogna di vedere l’uomo più ricco e potente d’Italia svolgere mansioni caritatevoli nei riguardi di persone in difficoltà. Una scelta che, comunque, Berlusconi ha già fatto sapere di non gradire, legato com’è alla sua immagine pubblica di personaggio vincente in tutti i campi.
Sarà di 30 giorni il termine entro cui far pervenire indicazioni al Tribunale sulla modalità preferita per scontare la pena: qualora non arrivi nessuna istruzione dal pool di avvocati del (forse) ex Cavaliere, allora teoricamente potrebbe anche arrivare la notifica di arresto e di detenzione in carcere, anche se il precedente caso Sallusti – con la condanna definitiva per diffamazione – insegna che lo stesso Bruti Liberati potrebbe avallare in autonomia la soluzione dei domiciliari.
Riguardo il ricalcolo dell’interdizione, invece, si andrà più per le lunghe. In ogni caso, la pena accessoria di estromissione dai pubblici uffici per Silvio Berlusconi non potrà andare sotto un anno e sopra i 3. Per definire l’esatto periodo di allontanamento dalle istituzioni, dovrà essere rifissata un’udienza pubblica in Appello, dove gli avvocati di Berlusconi torneranno a ribadire le ragioni del loro assistito. Quindi, la pronuncia dovrà essere di nuovo vagliata dalla Corte di Cassazione, che dovrà mettere il bollino definitivo sul caso Mediaset. Tutto ciò, potrebbe avvenire entro la fine dell’anno.
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