La portata della decisione è indubbiamente significativa in quanto l’estensione dei benefici federali a tutte ‘le tipologie’ di matrimonio viene a ricomprendere aiuti di natura tributaria, sanitaria e persino pensionistica. La legge in questione (DOMA), senza mezzi termini, è stata bocciata in quanto definita una vera e propria “deprivazione di libertà eque”, e dunque incostituzionale perché contraria al quinto emendamento tutelante la difesa delle libertà individuali.
Determinante ai fini della decisione è stato il voto del giudice Anthony Kennedy, il quale, schierandosi con i quattro giudici prescelti dai democratici, ha fatto la differenza. Fuori dalla Corte Suprema, la sentenza è stata accolta dagli applausi scroscianti e dalle grida emozionate della lunga schiera di persone che, sparpagliate per le strade, hanno ampiamente festeggiato la notizia. In ogni angolo del Paese a stelle e strisce ora spuntano le bandiere caratteristiche del movimento gay, accompagnate da striscioni che già da giorni erano pronti ad accogliere la decisione finale.
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