Effettivamente le novità determinate dal decreto hanno generato un caos notevole fra i contribuenti, proprio nel pieno della stagione dichiarativa; infatti non ci sono solo i casi di chi, per eccesso di zelo e fedeltà fiscale, ha già corrisposto l’Imu prima casa portandola in compensazione nel modello 730 e dopo il varo del decreto legge, che potrebbe essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale già oggi, trovandosi così a dover rifare i conti con il modello 730, ma non è tutto ci fatti altre questioni fiscali che surriscaldano la stagione dichiarativa.
I Caf, infatti, sottolineano che è sul punto di esplodere, cosa accaduta lo scorso anno per altro, la questione sia riguardante gli anziani presenti nella case di riposo sia i proprietari di case all’estero. Il nodo potrà essere sciolto solamente se ci sarà chiarezza che per l’acconto Imu di giugno si devono applicare le delibere 2012.
Un emendamento, approvato al decreto pagamenti, potrebbe aiutare dal momento che riconosce, per i calcoli dell’acconto Imu 2013, la possibilità di versare sulla base dell’aliquota e delle detrazioni dei 12 mesi dell’anno precedente e non sulle nuove delibere. “Noi come Assosoftware e Consulta dei Caf” ha dichiarato a Italia Oggi Roberto Bellini, direttore generale di Assosoftware “riteniamo di poterci già avvalere della regola contenuta nel nuovo emendamento che ancora non è divenuto legge definitivamente approvata”.
Per quanto concerne il Dl Imu, “il decreto pone dubbio per tutte le casistiche assimilabili alla abitazione principale e per questo si attenderà un chiarimento ufficiale” spiega Bellini. “Se così non fosse, o se non ci fosse chiarezza sul punto” dichiara il presidente della consulta dei Caf Valeriano Canepari ” si presenterebbe lo stesso problema dell’anno scorso per cui in prima battuta gli anziani residenti in casa di riposo non erano considerati proprietari di prima abitazione e quindi tenuti al pagamento dell’acconto come secondo casa”.
Erano state, infatti, le delibere 2012 dei comuni a sanare la problematica prevedendo l’equiparazione prima casa, e al momento sostiene Canepari, sono soltanto 1.463 su 8.000 i comuni che ha provveduto a stabilire con delibera le nuove aliquote Imu 2013 e le possibili equiparazioni. Un problema analogo è quello di proprietari di case residenti all’estero su cui ieri si è proprio espresso Aldo Di Biagio “il decreto varato venerdì dal consiglio dei ministri non rappresenta la soluzione per tutti i mali, ma una buona base da cui partire per apportare adeguati correttivi per le categorie non direttamente coinvolte come le abitazioni degli italiani residenti all’estero e quelle di proprietà dei cittadini residenti in case di cura”.
Per Di Biagio “l’abitazione posseduta dai residenti all’estero, è considerata dalla legge una prima casa, ma si è preferito riconoscere l’agevolazione come prima casa a intermittenza, a seconda delle esigenze del comune di riferimento, e possiamo facilmente immaginare come questi si siano regolati”. Ecco perché per i centri di assistenza fiscale sarebbe necessario un quadro certo sul punto delibere da impiegare come base di calcolo per l’acconto Imu 2013 per tutti quelli che sono chiamati a pagare il 16 giugno.
Un’altra problematica, successiva all’approvazione del decreto blocca – Imu, concerne tutti coloro che dovranno versare l’acconto al 16 di giugno. Non sono ancora noti i codici tributo mediante cui compilare le deleghe di pagamento. Ci vorrà del tempo tecnico, anche se è prevista a giorni, da parte delle Entrate, la diffusione del documento di prassi amministrativa, per banche e poste che dovranno aggiornare i propri software e accettare i modelli, rallentando in pratica il processo di pagamento e per il modello 730 questa sarebbe la seconda proroga.
Già lo scorso 26 aprile il Ministero dell’Economia era intervenuto per dare più tempo alla procedura connessa alla consegna e trasmissione del modello 730 da parte dei sostituti di imposta che prestano assistenza fiscale ai propri dipendenti. Il decreto ministeriale firmato il 26 aprile 2013 n.99, ha spostato in avanti il termine inizialmente previsto del 30 aprile che è stato portato al 16 maggio. Come logica conseguenza anche i sostituti d’imposta avranno a loro volta un più ampio termine, fino al 2014 2013 anziché entro l’originario 31 maggio, per consegnare ai contribuenti la dichiarazione dei redditi dagli stessi elaborata.
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