Renzi, noto anche come il “rottamatore” per la sua volontà di rinnovare l’establishment politico italiano, ha dato vita ad un progetto ambizioso e molto moderno; infatti ha chiesto ai suoi elettori di inviargli dei suggerimenti, vere e proprie proposte che vorrebbero vedere realizzate, sulle quali ha fondato i piloni del proprio programma politico.
Dunque Renzi non promette “né proclami né promesse” ma soltanto la buona volontà di condurre gli italiani a tirare fuori il proprio meglio perché, secondo lui, il talento tutto italico è la prerogativa su cui puntare per il rilancio del Paese. A questa idea naturalmente corrispondono una serie di punti che strutturano questa volontà di ripresa economica.
Un ruolo centrale ce l’avranno i Comuni che, nonostante i tagli vengono ritenuti degli attori principali per il benessere della popolazione in quanto sono loro ad erogare servizi di qualità e un vero modello di civiltà e di buongoverno. Alla stregua dei Comuni vanno considerate le aziende e le mille associazioni e realtà del terzo settore poiché, secondo Renzi, sono loro a tenere coese ed unite le nostre comunità e rendono l’Italia un Paese sul quale vale la pena investire.
Il sindaco di Firenze insiste poi sullo snellimento della burocrazia, l’Italia deve smettere di essere “il sistema pubblico con il maggior numero di leggi e il minor numero di risultati tra le grandi democrazie occidentali” , bisogna cominciare a dare gli strumenti a chi ha dimostrato di essere in grado di usarli per moltiplicare le esperienze di qualità e renderle fruibili anche ad altri, bisogna quindi tracciare la strada ed indicarla a chi vuole seguirla, ma nella pratica non annegando negli emendamenti.
Cita Edison, Renzi (Il genio è l’1% di ispirazione e il 99% di lavoro) che vuol fare della sussidiarietà il filo conduttore della sua proposta politica, ritiene che il modo più rapido per risvegliare l’Italia sia investire sugli italiani “con un grande progetto per gli asili pubblici, migliorare l’istruzione riportando il merito nella scuola e nell’università, restituire potere d’acquisto alle famiglie con un intervento immediato per i redditi più bassi e un’azione decisa sulle tariffe che crescono da noi molto più che altrove, incentivare l’occupazione dei giovani, delle donne e degli over 55 con politiche mirate, introdurre un welfare biografico, che segua il percorso di ognuno e permetta a tutti di sviluppare appieno il proprio potenziale”.
Dunque il territorio al centro della crescita, un territorio valorizzato dalla bellezza ma soprattutto dalla sostenibilità, altra parola chiave supportata dalla provocazione del sindaco che afferma di voler smentire Longanesi che parlava dell’Italia come di un Paese buono solo per le inaugurazioni. Le inaugurazioni al massimo devono servire per dare luogo a quel grande programma di interventi di recupero ambientale e messa in sicurezza fatto di investimenti sulla viabilità, sul trasporto pubblico locale, sull’efficienza energetica per il rilancio tricolore.
E’ necessario poi rivedere il patto di stabilità per permettere ai Comuni meritevoli di investire sul loro futuro, coinvolgere i cittadini nel welfare, nella sicurezza e nella protezione civile rafforzando le autonomie dei Comuni in questi settori. Lo strumento più importante, secondo il programma di Renzi, per il rilancio della nostra economia è la semplificazione.
Fondamentale è ance il ruolo della pubblica amministrazione che però deve diventare finalmente trasparente, deve mirare alla qualità ottenuta mediante una chiara individuazione delle responsabilità e valutazione dei risultati. Il Fisco dal canto suo deve essere semplice, la dichiarazione dei redditi deve essere precompilata per i singoli come per le aziende.La semplificazione deve essere la prassi a tutti i livelli, ridurre la burocrazia è una priorità, oltre che una necessità, bisogna ridare centralità all’ utente. Tutto questo è possibile, secondo Renzi, poiché in Italia ci sono già esempi di buona amministrazione che è possibile seguire.
Ciò che il sindaco fiorentino propone “è una rivoluzione degli strumenti per raggiungere gli obiettivi di sempre: l’equità, la dignità, una società nella quale ciascuno possa realizzare appieno il proprio potenziale e le proprie aspirazioni. Sono valori di sinistra, ma non sempre la sinistra ha avuto la capacità di promuoverli con la forza necessaria”.
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