Gli atti definiti in Consiglio saranno invece presentati al Tribunale amministrativo del Lazio entro il 18 novembre prossimo e toccano gli ambiti da sempre più spinosi per la riforma della professione forense.
Nella fattispecie, i legali muovono al piano di rifondazione proposto dal governo alcuni rilievi di legge, che andrebbero, nella loro ottica, a scapito del buon andamento della professione, per chi già la svolge, limitando, al contempo, anche le possibilità di nuovi accessi.
Tra i problemi emersi in seno al Cnf, è stato segnalato, in primis, il difetto assoluto di attribuzione a legiferare sulla professione forense. Ma i problemi segnalati dal consesso degli avvocati sono andati ben oltre.
E’ stato, infatti, dichiarato illegittimo il decreto sui parametri, che, secondo la posizione degli avvocati, è a forte rischio incostituzionalità e sarebbe, comunque, frutto di uno sviamento di potere in sede deliberativa.
Il Consiglio nazionale forense, poi, ha allargato il suo bersaglio anche alle misure inserite nella spending review e ora passate ai decreti attuativi, in particolare alla soppressione dei cosiddetti “tribunalini”, viziati, a loro modo di vedere, di irragionevolezza e di ulteriore incostituzionalità per abuso delle norme che regolano il potere legiferante dell’esecutivo.
A illustrare le ragioni dei ricorsi, durante l’assemblea del Cnf, sono stati i tre rappresentanti delegati dallo stesso Consiglio a tutela delle posizioni della categoria. Nel corso della seduta, è stato comunque effettuato un nuovo pressing sulle istituzioni affinché la riforma della professione arrivi in porto, naturalmente con l’inserimento delle modifiche suggerite.
La posizione comune, assunta dal Cnf a chiusura dei lavori, è stata quella di ottenere prima possibile il timbro parlamentare al testo di legge così come esso è arrivato in Aula, per poi apportare gli invocati ritocchi ai parametri.
A chiarire la posizione dei vertici dell’universo dei legali, ci ha pensato il presidente del Consiglio nazionale forense Guido Alpa: “L’iniziativa dei ricorsi è necessitata per ristabilire l’ordine costituzionale – ha spiegato aprendo i lavori – si tratta di adempiere a un impegno civile nei confronti dei cittadini, investiti da provvedimenti contra legem”.
Vai allo speciale riforma professioni
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento