Sorridono, dunque, gli enti locali dopo le dure proteste dei giorni scorsi. Secondo quanto trapela dalle Commissioni in Senato, per i Comuni è in arrivo una profonda boccata d’ossigeno: 800 milioni, di cui quasi la metà tramite le Regioni. L’altra fetta, invece, verrà prelevata dal fondo per i rimborsi fiscali. Ascoltate, dunque, le lamentele di centinaia di sindaci in sfilata di fronte a palazzo Madama proprio per sollecitare lo stop immediato ai nuovi tagli. Sulle prime battute, il governo era parso inflessibile, confermando di tener fede alla linea dura. I sindaci e l’Anci, promotrice della marcia dei primi cittadini, non si sono dati per vinti e, ora, potrebbero aver ottenuto un’importante vittoria proprio sul filo di lana.
Sempre per gli enti locali, viene sciolto il vincolo Consip per le forniture di gas, telefonia, carburanti ed energia per quei rapporti che prevedano corrispettivi inferiori a quelli specificati negli atti di convenzione. Altra novità di rilievo, che dovrebbe figurare nei rimedi dell’ultim’ora in spending review, è l’estensione del tetto agli stipendi dei manager pubblici a tutte le società partecipate statali non quotate, Rai inclusa. Infine, i dipendenti pubblici prossimi a spegnere 60 candeline, potranno giovarsi dei precedenti requisiti per andare in pensione. Una sorta di mini deroga, simile a quelle già in cantiere per gli esodati.
Meno motivi per gioire troveranno invece le università italiane. Secondo alcuni calcoli, infatti, nella spending review sarebbe in preparazione una stangata di 600 milioni sugli studenti universitari, che prende le mosse dall’obiettivo finale del governo di porre un freno alle carriere accademiche fuori corso, alzando le tasse per i più “ritardatari”. Logica invisa all’Unione degli universitari, la quale mettendo mano alla calcolatrice, ha concluso che le misure per le università nella revisione di spesa saranno una vera mazzata per gli studenti, con un aumento medio delle tasse del 71%, pari a 650 euro.
Sul fronte della ricerca, invece, arrivano segnali positivi: il taglio di 33 milioni previsto per il 2012 viene assorbito del tutto e quello del 2013 potrebbe essere fortemente ridimensionato. La spending review è, insomma, ancora in piena ridefinizione: tra emendamenti proposte e mozioni, le sorprese potrebbero non essere ancora finite. L’ok definitivo è in programma per la prossima settimana.
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