I lavoratori salvati, che potranno accedere a una pensione secondo le leggi antecedenti alla riforma Monti-Fornero , si dividono tra 25.590 lavoratori in mobilità che hanno cessato l’attività lavorativa al 4 dicembre; 10.250 autorizzati al versamento volontario dei contributi con decorrenza della pensione entro il 2013; 3.460 lavoratori in mobilità lunga con cessazione dell’attività lavorativa al 4 dicembre 2011; 17.710 titolari di prestazione straordinaria a carico dei fondi di solidarietà al 4 dicembre 2011; 6.890 “esodati” con rapporto risolto al 31 dicembre 2011 che maturino la decorrenza entro il 2013; 950 lavoratori esonerati al 4 dicembre 2011; 150 lavoratori in congedo per assistere figli disabili.
Per riempire tutte le caselle dell’operazione “Monitoraggio 65mila“, alle cifre devono ora corrispondere profili precisi. E’ in questa direzione che ha iniziato a muoversi l’Inps, con i lavori di verifica conclusivi per completare la lista dei primi 65mila esodati. In particolare, l’Istituto di previdenza si appresta a esaminare le posizioni assicurative dei potenziali salvaguardati che abbiano raggiunto i limiti minimi previsti prima dell’entrata in vigore del decreto 201/2011, convertito in legge 214/2011.
Fra pochi giorni, i candidati si vedranno recapitata una lettera proveniente dal centro previdenziale, che sancirà di fatto la presa in esame della posizione del lavoratore per un eventuale inserimento tra gli esodati prossimi al salvataggio. I “nominati” saranno invitati a fare il punto sulla propria situazione previdenziale, dotandosi di tutta la documentazione necessaria da presentare, poi, in un appuntamento ad hoc negli uffici territoriali dell’Inps.
Così, l’Inps ha steso un piano diffuso di servizi informativi per chiudere la faccenda esodati. A rendere tutto più chiaro dovrebbe pensarci il Contact Center, che comunicherà tutte le indicazioni per un corretto svolgimento delle procedure previste e si occuperà delle consulenze per guidare gli esodati tra le pratiche e le disposizioni di legge. Saranno dunque possibili incontri e chiarimenti personalizzati: un mare di richieste che verrà incanalato verso lo Sportello Amico, il “cervellone” che elaborerà tutte le richieste di accesso al trattamento di salvaguardia.
Nomi e cognomi, comunque, arriveranno dalla sede centrale, che darà risposta a tutte le le pratiche inoltrate entro il 30 settembre. L’orario di ricevimento non potrà scendere sotto le 28 ore settimanali per le Agenzie interne e complesse, o 20 per le Agenzie territoriali. Ancora qualche settimana di passione, e i primi 65mila esodati potranno cantare vittoria.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento