Grillo e la dieta del Porcellum

“L’attuale fregola per modificare la legge elettorale deriva dalla paura di mollare le poltrone, e forse anche il governo. Con il Porcellum, del quale per tutta una legislatura non è fregato nulla a nessuno, il M5S potrebbe ottenere il premio di maggioranza. Per i partiti sarebbe notte” parole e musica di Beppe Grillo che esordisce così sul suo blog alla notizia che il parlamento ha 10 giorni di tempo per redigere un testo di legge elettorale diverso da quello vigente.

Ma il “porcellum” non era un piatto indigesto a Grillo? Durante il V2-Day di Torino del 25 aprile 2008 il fondatore del Movimento a 5 stelle definisce l’allora legge elettorale (il porcellum appunto) come anticostituzionale, parla addirittura di “elezioni irregolari e fuorilegge”. Una legge, secondo Grillo, fatta per poter eleggere in parlamento “madri, amanti, figli e cognati” tanto che nel 2008 si era reso promotore di un referendum per abrogare la suddetta legge elettorale. Sarebbe facile parlare di giravolta politica viste queste considerazioni ma sarebbe in realtà peccare di superficialità cadere in una considerazione del genere, perchè dalla parte di Grillo e del suo Movimento, ci sono i numeri, e i numeri in politica li fanno le persone e i loro voti.

Il boom di consensi avuto a maggio, alle comunali, è un elemento di grande attenzione, al di la del semplice risultato, un comune ottenuto e tre al ballotaggio, la mole di voti destinata al Movimento a 5 stelle è tale che lo fa candidare come un serio avversario politico con cui i maggiori schieramenti hanno l’obbligo di confrontarsi per la futura assegnazione di posti in parlamento. Non è dunque un controsenso il dietrofront di Grillo sul porcellum, anche perché di vero e proprio dietrofront non si tratta; dall’intervento nel suo blog, infatti, si capisce come l’acredine per quella legge elettorale definita incostituzionale campeggi ancora, però, per ironia della sorta, è quella stessa legge che ora gli consentirebbe di ottenere un risultato eclatante alle elezioni.

La presenza dei grillini nel futuro parlamento è ormai cosa certa, bisogna solo capire in che quantità occuperanno quelle poltrone, ed è quindi sensata l’obiezione grilliana al cambiamento della legge elettorale, anche perché, siamo onesti, non sembra che la discussione politica che vi è intorno sia disinteressata e per il bene del paese. Ogni partito sta tirando, e nemmeno troppo velatamente, acqua al proprio mulino, pdl, pd, stanno proponendo disegni elettorali sulla base del proprio elettorato, sulla possibilità di valorizzare il numero di voti che sono già sicuri di prendere e di ottimizzarne il danno per lo schieramento opposto. Se fra questi vasi di ferro Grillo non vuole essere l’unico di coccio ha tutti i motivi per dire che la dissoluzione del porcellum sarebbe un’altra porcata, per citare Calderoli, il padre stesso di questa controversissima legge.

Alessandro Camillini

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