Intercettazioni: legge bavaglio e decreto anti-corruzione i nodi da sciogliere

Redazione 10/07/12
Tempi duri per la giustizia italiana, dopo i tagli reali e presunti agli organici, arrivano altre cattive notizie da Roma. A Palazzo Madama il ddl anti-corruzione si trova ad un punto morto, a tal punto che c’è la serie possibilità che il disegno di legge non venga approvato a tutto il 2013. Ha ricevuto invece l’ok del Senato  la proposta di responsabilità civile dei giudici, anche se il testo della legge Comunitaria deve tornare alla Camera. Non bastasse questa situazione già di per sé complicata, aggravata dall’attenzione che le componenti politiche stanno mettendo sulla spending review, si aggiunge la proposta del Guardiasigilli Paola Severino di redigere, in totale autonomia, un testo sulle intercettazioni. “La riforma è difficile, ma va fatta” sostiene la Severino che, visti gli impegni in agenda, probabilmente entro luglio non riuscirà a concretizzare il suo intento ma nei mesi successivi sarà sicuramente una sua priorità, con buona pace di tutti. Dietro a questa spinta della Severino in tale direzione non è un mistero ci siano forti pressioni del Pdl che auspica una “legge bavaglio” che ridurrebbe in modo palese le libertà attuali di pm e giornalisti. Come si dice nel calcio la contropartita tecnica potrebbe essere l’ammorbidimento delle posizioni del Pdl sul ddl anti-corruzione e responsabilità. Intanto, però, quel che è certo e che soprattutto preoccupa è che il decreto anti-corruzione si è arenato nella tempistica burocratica, difficilmente si avranno sviluppi a breve anche perché è prevista una sola seduta a settimana per discuterne. “Con questo ritmo non ce la faremo neppure a discutere gli emendamenti prima dell’estate” afferma  la capogruppo del Pd Silvia Della Monica che aggiunge ” a mio avviso il governo dovrebbe fare la voce grossa e chiedere subito una corsia preferenziale, altrimenti qui rischiamo veramente di perdere il treno del voto favorevole”. Dunque sono serie le possibilità che tutto si concluda in nulla di fatto anche se la speranza comune è che non sia così visto che la giustizia è uno dei settori che maggiormente vanno risanati in Italia. La situazione al momento ha raggiunto un punto di stallo, la Severino prova comunque a stemperare le perplessità su un’ipotetica legge bavaglino sulle intercettazioni afferma insistendo “sui diritti e sulle esigenze che rappresentano il vertice dei beni costituzionalmente tutelati” e continua  che va difeso il diritto ” dei cittadini alla propria privacy, quello del giornalista di informare, quello del magistrato a lavorare in modo riservato nelle fasi di costruzione delle indagini”; quindi dovrebbero essere tutti contenti e cautelati, eppure la sensazione è che qualsiasi legge verrà approvata il diritto di cronaca ne uscirà ridimensionato.

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