L’auspicio del Capo dello Stato è uno solo: “Mi auguro – scrive Napolitano – che l’autorevole opinione dei presidenti delle Camere nel loro continuo rapporto con i Presidenti dei gruppi parlamentari, possa concorrere a sollecitare la oramai opportuna e non rinviabile presentazione in Parlamento di una o più proposte di legge elettorale, anche rimettendo a quella che sarà la volontà maggioritaria delle Camere la decisione sui punti che non risultassero oggetto di più larga intesa preventiva e rimanessero quindi aperti ad un confronto conclusivo”.
Il presidente della Repubblica ha ricordato le reazioni generalmente positive dopo gli incontri preliminari in Parlamento dello scorso gennaio: dalle forze politiche era, infatti, emersa una volontà prevalente di mettere mano alla legge elettorale, per mandare definitivamente in soffitta l’ormai famoso “Porcellum“. Poi, la risalita dello spread, la necessità di intervenire sulla spesa pubblica e le novità nel mercato del lavoro hanno preso il sopravvento sulla normativa che sorregge la democrazia. Ora, ci ha pensato Napolitano a dare la sveglia a tutti, con le elezioni politiche del prossimo marzo già in vista. Tocca ai partiti raccogliere il suo invito: i tempi per limare le differenze tra i soggetti politici, scrivere un testo che includa tutte le proposte e votare la legge sono già strettissimi.
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