Ieri l’Agenzia ha infatti pubblicato sul proprio sito gli elenchi provvisori (su base regionale) dei candidati ammessi alla seconda prova, quella oggettiva attitudinale. La prima è diventata famosa come la “prova degli scandali”, stando almeno alle innumerevoli segnalazioni pervenute al Codacons, sulle irregolarità nello svolgimento del primo test (un questionario di 80 domande da completarsi in 50 minuti).
Tra le irregolarità più denunciate dai partecipanti, l’orario di inizio dell’esame diversificato di città in città, con la conseguente fuga di notizie via Internet con numerose risposte già disponibili su appositi forum (fatto ammesso anche da alcuni Direttori regionali dell’Agenzia delle Entrate). Quindi l’ingresso di candidati con cellulari ed I-Phones, difficoltà nell’assegnazione dei codici a barre, entrata anticipata di alcuni iscritti rispetto ad altri e criticità nella scelta delle sedi.
Il Codacons intende presentare al TAR la richiesta di annullamento del concorso per tutta Italia e non soltanto per la sede siciliana di Catania dove, a causa del clamoroso ritardo nell’inizio delle prove e delle immediate proteste, la prova è stata addirittura sospesa. Sarebbe, in ogni caso, già di per sé sufficiente la violazione del principio della contemporaneità nell’inizio di un concorso pubblico per inficiare la basilare garanzia di trasparenza di una prova d’esame ed avallare l’invalidamento, da parte del Tar, dell’intera prova su scala nazionale.
Nessuno vuole certamente sostituirsi al giudizio del Tar, che dovrà valutare con assoluta imparzialità le prove raccolte senza farsi in alcun modo influenzare dagli umori popolari.
Sorge, tuttavia, spontanea una piccola riflessione nei confronti dei vertici dell’Agenzia delle Entrate, già impegnata in una difficilissima (quanto impopolare) battaglia di contrasto all’evasione fiscale nel nostro Paese e a cui di certo non è di nessun aiuto, in questo momento, una cattiva pubblicità. Date le molteplici segnalazioni di irregolarità ricevute, sarebbe forse stato giusto, quantomeno per ragioni di opportunità, sospendere il concorso (se non ripeterlo ex novo) in attesa della decisione della giustizia amministrativa.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento