Lo ha affermato il direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera, nel corso di un’audizione svoltasi ieri in Commissione Finanze della Camera dei Deputati.
Il nuovo redditometro prevede oltre cento voci di spesa, dagli asili alle colf. “Le informazioni fornite dagli intermediari finanziari saranno raccolte solo dalla struttura centrale dell’Agenzia dell’Entrate. Soltanto dopo che sarà avviato un controllo, l’amministrazione periferica potrà avere accesso ai dati. Per quanto riguarda il nocciolo delle informazioni fornite dalle banche si tratta delle voci del conto che riguardano saldo e movimenti in dare e in avere“, ha spiegato Befera.
Entro la prossima primavera l’Agenzia delle Entrate avrà anche un’altra arma in campo contro i tanti “furbetti del nascondino“: l’accesso diretto ai conti bancari, l’archivio dei depositi inventato nel 1996 ma sbloccato solo adesso dal Governo Monti.
In ogni caso, spiega il direttore Befera, il bilancio del contrasto all’evasione fiscale nel 2011 è il più alto degli anni precedenti: i controlli fatti nel 2011 sono stati due milioni, di cui oltre 700mila su imposte indirette; 1 milione sulle dichiarazioni dei redditi e 300mila su materia di registro. Circa 11.500 controlli hanno utilizzato indagini finanziarie, “con un ottima performance: oltre 1 miliardo di euro recuperati“.
Le dichiarazioni controllate nel 2011 sono state circa 40 milioni, il che ha consentito, oltre al recupero delle imposte non versate, anche l’esecuzione di circa un milione 200mila rimborsi per un valore complessivo di oltre 8,7 miliardi.
Solo in Piemonte sono stati stanati 353 evasori totali, che avevano nascosto al fisco ben 457 milioni di eruo.
“I blitz antievasioni sono sì a sorpresa, ma mirati – sottolinea Befera – siamo andati dove sapevamo che c’era un rischio fiscale. Nella grave crisi economica avanza la richiesta di equità fiscale contro la furbizia“.
L’ultima incursione ieri a Perugia, e anche lì niente scontrino nel 30% dei locali controllati. Risultati analoghi nei precedenti blitz di Milano, Cortina e Roma, in cui i numeri parlano da soli: l’evasione si aggira sui 120 miliardi, il sommerso sui 250 miliardi.
Befera mette in guardia anche contro il ritorno dei c.d. spalloni: l’esportazione illegale di capitali e beni dall’Italia è stata di 11 miliardi a fine 2011, e, secondo le stime attuali dell’Agenzia delle Entrate, cresce senza sosta da gennaio. In Svizzera, le banche in overbooking, ovvero in sovraprenotazione, avrebbero addirittura affittato cassette di sicurezza nei grandi alberghi per coprire le richieste.
Qui il testo integrale dell’audizione del direttore dell’Agenzia delle Entrate
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