opzione donna
Rimani aggiornato su tutte le ultime novità in tema di pensione anticipata per quanto riguarda opzione donna: la possibilità che tutte le lavoratrici del pubblico impiego e del settore privato di andare in pensione, a patto che accetti di calcolare il futuro assegno pensionistico interamente con il sistema contributivo.
Opzione donna (definita tecnicamente regime sperimentale donna) è stata introdotta dalla Legge Maroni n. 243 del 2004 e consente di uscire dal lavoro in presenza di requisiti anagrafici più favorevoli rispetto a quelli che sono entrati in vigore dal 2008.
In base a questa misura sperimentale di anticipo pensionistico, le donne possono andare in pensione all’età anagrafica di 57 anni se dipendenti e 58 anni se autonome, con il raggiungimento di 35 anni di contributi. cosa nettamente più favorevole rispetto al regime ordinario.
È sperimentale in quanto previsto solo per chi ha maturato i requisiti nel periodo dal 1° gennaio 2008 al 31 dicembre 2015.
l regime spetta alle seguenti categorie:
lavoratrici dipendenti e autonome in possesso di anzianità contributiva pari o superiore a 18 anni al 31 dicembre 1995, che non abbiano altrimenti maturato il diritto a pensione di anzianità (Riforma Maroni, legge 23 agosto 2004, n. 243);
o in possesso di anzianità contributiva inferiore ai 18 anni al 31 dicembre 1995, che non abbiano optato per la liquidazione della pensione esclusivamente con le regole del sistema contributivo.
Questi i requisiti per accedere all’opzione donna:
le lavoratrici dipendenti o autonome iscritte all’assicurazione generale obbligatoria, fondi sostituivi o esclusivi che siano in possesso dei contributi al 31 dicembre 1995;
Sono escluse a questa possibilità invece le donne iscritte alla gestione separata.
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